A. (Ebarch 1924-Amberg 1988) è stato un parlamentare europeo, esponente del Partito popolare europeo, presidente della Commissione di controllo finanziario del Parlamento europeo dal 20 luglio 1979 al 24 marzo 1988.
La sua proposta (settembre 1973) di sostituire la Commissione di controllo prevista dai Trattati di Roma (1957) con la Corte dei conti europea, è oggetto di una vasta campagna favorevole nell’ambito del Parlamento europeo, soprattutto da parte della Commissione finanziaria. Nel 1975 A. redige il progetto in vista della creazione della Corte dei conti europea.
Sottovalutato dagli storici, A. ha avuto un ruolo essenziale non solo nel passaggio dalla Commissione di controllo prevista dai Trattati di Roma alla Corte dei conti europea, ma soprattutto nel percorso verso le elezioni dirette del Parlamento europeo. Il trattato sull’autonomia finanziaria della Comunità europea del 21 aprile 1970 segna l’avvio, per un gruppo di parlamentari riuniti da A., di una lunga negoziazione con i governi della Comunità europea per ampliare le prerogative di controllo finanziario del Parlamento europeo e attraverso questa manovra arrivare all’elezione diretta dei deputati. Dopo un braccio di ferro soprattutto con il presidente francese Georges Pompidou, deciso a dare al trattato sulle risorse proprie un’interpretazione limitata alle spese amministrative della Comunità e a ritardare l’elezione diretta dei membri del Parlamento europeo, A. diventa promotore di un’iniziativa importante che, attraverso la creazione della Corte dei conti europea, concilia le differenti visioni a proposito del suffragio universale diretto del Parlamento europeo. Riservando al Parlamento il diritto di veto sul bilancio comunitario (v. Bilancio dell’Unione europea) sulla base dei rapporti della Corte dei conti europea, ma lasciando agli Stati l’elezione dei membri della Corte, si stemperano di fatto le diffidenze dei governi della Comunità europea verso l’allargamento delle competenze parlamentari. Grazie a questo compromesso, di cui A. è l’ispiratore principale, il Parlamento condivide con il Consiglio e con la Corte dei conti la prerogativa fondamentale in una democrazia del controllo in materia finanziaria. La rivendicazione per il Parlamento europeo della prerogativa di controllo finanziario, a partire da un sottile spiraglio aperto dal trattato sull’autonomia della Comunità europea (21 aprile 1970), resta in campo europeo la principale intuizione di A. e anche il principale impegno politico del deputato tedesco.
Gli anni successivi alla creazione della Corte dei conti europea vedono infatti A. impegnato al Parlamento europeo sempre nelle file del Partito popolare e dal 1979 al 1988 presidente della Commissione di controllo finanziario della medesima assemblea, ruolo che gli ha permesso di interagire fino alla fine del suo mandato con la Corte dei conti europea.
Valentina Vardabasso (2012)