Banca di Slovenia
Nel novembre del 2003 la Banca di Slovenia e il governo sloveno adottarono un programma per l’ingresso nel meccanismo di cambio (ERM II) e per l’adozione dell’Euro, annunciando che avrebbero aderito all’ERM II alla fine del 2004 e all’euro all’inizio del 2007.
Rispetto agli altri nuovi Stati membri dell’Unione europea, la Slovenia ha un contesto economico favorevole che le ha permesso di rientrare nel primo gruppo dei nuovi Stati membri che hanno aderito all’ERM II e all’euro. Innanzitutto, la Slovenia è una piccola economia. Il suo PIL costituisce soltanto lo 0,4% del PIL totale nell’Unione economica e monetaria (UEM) misurato in PPA (parità di potere d’acquisto). È generalmente riconosciuto che per le piccole economie i vantaggi derivanti dall’adesione a un’area monetaria comune sono molto maggiori poiché la politica monetaria è più efficace in aree monetarie più vaste e anche la credibilità della Banca centrale aumenta. In secondo luogo, il PIL della Slovenia (espresso in PPA) si attestava al 76,8% della media UE nel 2003. In terzo luogo, l’economia slovena è aperta. Infine, la struttura dell’economia slovena è molto simile a quella di un’economia media dell’UE. Tutto ciò conduce a una maggiore simmetria tra shock e sincronizzazione del ciclo economico e ha contribuito al successo dell’adozione dell’euro.
Nel 2003 La Slovenia soddisfaceva già tre dei quattro criteri di convergenza. Il disavanzo pubblico corrispondeva al 2% del PIL e il debito pubblico si aggirava intorno al 30,0% del PIL. Anche i tassi di interesse a lungo termine soddisfacevano i requisiti, mentre lo stesso non poteva dirsi del tasso d’inflazione. Ciò nonostante, alla fine del 2004, l’inflazione raggiungeva il 3,2%, risultato che indicava chiaramente che si stava raggiungendo la stabilità dei prezzi.
Nel 2003 e nel 2004, la Banca proseguiva nell’adeguamento dei suoi strumenti di riserve obbligatorie e in vista dell’adesione all’ERM II avviato avviava una graduale riduzione della consistente scorta di swap di valute con l’acquisto in blocco di 300 milioni di euro in valuta estera da istituti bancari. Inoltre nel 2002 la Banca di Slovenia eliminò le ultime restrizioni sui movimenti di capitale consentendo ai singoli individui di aprire conti correnti all’estero (in vigore dal febbraio 2003) e nell’ottobre del 2003 tutte le restrizioni sui prestiti bancari in valuta estera.
La tendenza inflazionistica favorevole nel 2003 e nel 2004 e quindi la previsione di un’inflazione più bassa consentivano alla Banca di Slovenia di ridurre gradualmente i tassi di interesse. Nel 2003, i tassi di interesse nominali erano scesi di 2,5/3 punti percentuali rispettando così il criterio di Maastricht sui tassi di interesse.
La Slovenia aderiva all’ERM II il 28 giugno 2004. La parità centrale del tallero fu fissata a 239,640 SIT per 1 EUR e le dinamiche del tasso di cambio rimasero stabili e vicine alla parità centrale a partire dall’adesione all’ERM II. Il tasso di cambio poteva fluttuare entro una banda di oscillazione del 15% rispetto alla parità centrale. L’accordo sulla partecipazione del tallero all’ERM II si basava su un fermo impegno assunto dalle autorità slovene di continuare ad attuare le misure necessarie per ridurre l’inflazione. Queste includevano soprattutto misure volte a liberalizzare ulteriormente i prezzi amministrati e a proseguire con la deindicizzazione soprattutto dei salari e di alcuni meccanismi di redistribuzione sociale. Le autorità insieme agli organismi preposti dell’UE monitorarono attentamente gli sviluppi macroeconomici. La politica fiscale svolse un ruolo centrale nel controllo delle pressioni inflazionistiche indotte dalla domanda mentre una supervisione finanziaria aiutò a contenere la crescita del credito interno.
Come parte del processo di preparazione all’adozione dell’euro, la Banca di Slovenia dovette allineare tutti i suoi strumenti di politica monetaria a quelli della Banca centrale europea (BCE). Il governo, dal suo canto, sviluppò la politica fiscale conformemente all’obiettivo comune e subordinò la politica monetaria a quella della BCE.
Il 1° gennaio 2007 la Slovenia divenne così il tredicesimo paese dell’UE ad adottare l’euro.
Hana Genorio (2007)