Giurista e docente universitario, B.T. (Vegadeo, Oviedo 1888-Ribadeo, Lugo 1977) è stato uno degli analisti di politica internazionale più importanti della Spagna del XX secolo.
Dopo aver frequentato i corsi di diritto nelle Università di Oviedo e di Madrid, fra il 1912 e il 1917 grazie a varie borse di studio approfondì la branca del diritto internazionale nelle Università di Bruxelles, Berlino e Berna. Nel 1919 ottenne la cattedra di Diritto internazionale nell’Università di Murcia, passando in seguito all’Università di Valladolid (1920) e a quella di Santiago de Compostela (1939), dove fu preside della facoltà di Diritto.
Di ideologia cattolica, fondò la Asociación Francisco de Vitoria e dedicò il suo insegnamento alla diffusione delle dottrine della scuola classica spagnola di diritto delle genti, che riteneva all’origine sia del diritto internazionale moderno che del suo ideale europeista. A questi giuristi e teologi spagnoli del XVI secolo B.T. dedicò numerosi cicli di conferenze nella prestigiosa Accademia di diritto internazionale dell’Aia tra il 1927 e il 1939.
Durante la guerra civile spagnola B.T. fu perseguitato a causa della carica di ministro della Repubblica del fratello Augusto, tuttavia conservò la cattedra universitaria e fu nominato membro del Consejo superior de investigaciones científicas e della Real academia de ciencias morales y políticas. Insignito della laurea honoris causa dalla Universidad Católica di Quito e dalla Universidad de Sao Paulo, fu anche membro numerario dell’Istituto di diritto internazionale.
Dopo la fine della Seconda guerra mondiale, l’assenza della Spagna dai principali organismi internazionali e l’isolamento politico e diplomatico del regime di Francisco Franco ebbero come conseguenza un trattamento molto restrittivo e ideologizzato delle informazioni sulla nuova realtà internazionale. In questa situazione l’opera di B.T. mantenne il rigore scientifico dell’analisi e, pur senza giungere allo scontro con il regime, sostenne la validità del diritto internazionale.
Membro dell’Instituto de estudios políticos, fu autore dell’importante serie di cronache di politica internazionale pubblicate con il titolo El ayer, el hoy y el mañana internacionales nella “Revista de de Estudios Políticos” dal 1947 al 1960. In questa stessa linea, nel 1950 partecipò alla creazione dei “Cuadernos de Política Internacional” come analista e membro del comitato di redazione. Parallelamente a questi impegni tenne numerosi corsi e conferenze in centri quali la Escuela de funcionarios internacionales o la Universidad internacional Menéndez Pelayo. Attraverso queste collaborazioni fece conoscere al pubblico spagnolo la complessità delle relazioni internazionali nell’era della Guerra fredda e l’evoluzione del progetto di costruzione europea.
Pur non essendo propriamente un europeista, B.T. riteneva che il processo di integrazione continentale potesse ridare un ruolo all’Europa il suo ruolo storico di protagonista nello scenario internazionale (v. Integrazione, teorie della; Integrazione, metodo della). A suo avviso la crisi sociale ed economica del dopoguerra, il Piano Marshall e la minaccia sovietica, esemplificata nella guerra di Corea, avevano determinato la necessità di organizzare una politica comune sul piano economico, militare e politico.
Tuttavia, malgrado la sua insistenza sul tema della difesa nei confronti del blocco comunista, fedele all’ideale ecumenico cattolico B.T. sostenne che la costruzione europea non avrebbe dovuto fondarsi su una concezione reattiva ed episodica, bensì su una volontà organica che avrebbe portato all’integrazione permanente in una sovrastruttura di carattere federale (v. anche Federalismo). In questo senso, egli criticava quelli che considerava anacronismi di fronte alla nuova realtà europea, per esempio la difesa del concetto di sovranità nazionale, all’origine della mancata ratifica del Trattato della Comunità europea di difesa, il persistere del sistema coloniale o il mantenimento di alleanze in funzione antitedesca ispirate dalla dottrina dell’equilibrio politico.
Nicolas Sesma (2010)