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Boël, René

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B. (Bruxelles 1899-Cours-Saint-Etienne 1990), ingegnere civile, industriale, protagonista della costruzione europea e mecenate, nel marzo 1917 parte per la guerra come volontario; dopo la smobilitazione frequenta l’Université Libre di Bruxelles laureandosi nel 1922 in ingegneria civile mineraria. I suoi rapporti con quest’università non si interrompono, infatti vi svolge diversi incarichi, sia come docente che come membro del consiglio d’amministrazione.

Nel 1935 partecipa alla creazione e alla gestione del Centre d’étude de la réforme de l’État e si mostra interessato all’avvenire costituzionale del suo paese, un interesse che manterrà intatto nel corso di tutta la sua vita. Inoltre è attratto dalla cooperazione internazionale, in particolare nell’ambito dei lavori del Gruppo di Oslo.

Durante la Seconda guerra mondiale B. è destinato all’Ufficio approvvigionamenti dell’esercito. A Londra si occupa dei rifornimenti per l’esercito belga e della protezione dei beni del suo paese fuori delle frontiere. Nel maggio 1940 è nominato delegato presso il Comitato di coordinamento franco-inglese, di cui ha assunto la presidenza Jean Monnet. Ma è anche a capo della missione economica belga e si incarica della requisizione della flotta mercantile del suo paese al servizio degli Alleati. Nel settembre 1940 si imbarca per gli Stati Uniti e l’anno successivo, dopo un incontro con il ministro belga Gutt, viene nominato consigliere di governo. Quindi avvia un’intensa attività finalizzata alla preparazione economica del dopoguerra. Partecipa anche ai negoziati monetari preliminari al Trattato di Bruxelles e rappresenta il Belgio nelle grandi conferenze internazionali (Savannah, Atlantic City, Bretton Woods).

Dopo la guerra il barone B. (che ha ottenuto il titolo nobiliare nel 1941) ha già acquistato un’ampia esperienza negli affari, nei negoziati internazionali e nelle iniziative legate alle nuove prospettive per l’Europa, come pure dei legami con molti protagonisti o futuri protagonisti della costruzione europea.

Le attività internazionali di B. sono segnate dal suo atlantismo, con la promozione dei legami fra il Belgio e l’Europa e gli Stati Uniti (Association belgo-américaine, Institut Atlantique, ecc.), e da un profondo convincimento europeista che si dispiega soprattutto all’interno del Movimento europeo (ME) e della Lega europea di cooperazione economica (LECE). Partecipa alle discussioni che gettano le basi del ME e in seguito ne diviene tesoriere e membro del Consiglio esecutivo. Ma è nella LECE, una delle associazioni fondatrici del ME, in cui B. entra nel 1949, che la sua attività europea raggiunge l’acme. Nell’assemblea straordinaria tenuta dalla Lega il 10 novembre 1949 B. è nominato vicepresidente della sezione belga e alla presidenza Kerstens sostituisce Paul van Zeeland, diventato ministro degli Esteri. Questa riorganizzazione si rivela effimera, in quanto Kerstens non è in grado di animare realmente il movimento essendo troppo occupato altrove. A questo punto B., sulla base di un ampio consenso, è portato prima ad interim e poi definitivamente alla presidenza del comitato internazionale della Lega nel 1951.

I suoi esordi in quest’incarico non sono privi di tensioni a causa degli attriti con il segretario generale Lucien Sermon. All’epoca nella Lega esisteva un’opposizione fra le varie correnti. Una tendenza marcatamente liberale, quella di Sermon, rifletteva il punto di vista di un patronato poco disposto ad autorizzare l’influenza dell’elemento istituzionale o politico nella sua concezione dell’Europa. Quella di B. invece rispecchiava una visione maggiormente federalista e sociale. Sermon non esita a denunciare il Movimento europeo e il suo tesoriere B. accusandoli di essere troppo federalisti e a sinistra. Il segretario generale non è il solo a disapprovare le posizioni di B., tant’è che negli anni Cinquanta alcuni dei finanziatori della Lega si irritano per la sua politica.

B., presidente attivo, che rimane per trent’anni a capo della Lega – fino al 1981 – è un “progressista” nella sua concezione dei rapporti fra ambienti economici e integrazione europea (v. Integrazione, teorie della; Integrazione, metodo della). Modifica lievemente l’orientamento dell’organizzazione la cui natura era intrinsecamente liberale. Appartenendo sia alla Lega che al ME combina due tipi d’azione e può anche assicurare un ruolo di moderatore fra coloro che fanno da cassa di risonanza troppo zelante al federalismo nel ME o al patronato nella LECE. Dumoulin e A.-M. Dutrieu definiranno la LECE un «movimento di padroni» e «di ispirazione liberale», mettendone però anche in risalto anche il carattere di «movimento di studio e di azione in materie europee» (v. Dumoulin, Dutrieu, 1992, p. 257) che ha difeso l’Europa e la sua costruzione con risolutezza. A questo livello B. è stato un protagonista molto attivo.

Se durante la presidenza di B. la Lega si è preoccupata, fra l’altro, dell’apertura all’Est europeo e dello sviluppo dei paesi del Sud, incoraggiando in tal modo un equilibrio infraeuropeo, è soprattutto nelle questioni monetarie che ha svolto un’attività pionieristica. B. è un fervente difensore della moneta unica e la Lega, nei trent’anni del suo mandato, è stata una protagonista fondamentale dell’integrazione monetaria europea (v. anche Unione economica e monetaria), sia sul piano dei principi enunciati che dei mezzi e delle istituzioni proposti per realizzarla. B. è, fra l’altro, il relatore monetario alla Conferenza economica di Westminster nel gennaio 1954.

Nel corso della sua presidenza B. si adopera per attuare il suo ideale: integrare il Belgio in un’Europa democratica e solida. In un discorso pronunciato nel maggio 1964 fa riferimento a un’Europa sovranazionale e a un’Europa politica che possa andare oltre l’Europa economica. Come aveva annunciato nel 1980, B. nel 1981 lascia le sue funzioni di presidente della Lega per incoraggiarne il rinnovamento. Quindi ne diventa il presidente onorario.

A fianco della LECE e del ME, B. continua a lavorare per l’Europa all’interno di diversi organismi: è membro del Comitato d’onore di Eurospace, del Comitato della Fondazione europea della cultura, del Fondo culturale del Consiglio d’Europa, del Gruppo dei presidenti delle grandi imprese europee.

Gaëlle Courtois (2010)

Bibliografia

Dumoulin M., Dutrieue A.-M., La Ligue européenne de Coopération économique, 1946-1981, Presses Interuniversitaires Européennes-Peter Lang, Berne 1992.

Dutrieue A.-M., Boël René, in Dictionnaire des patrons en Belgique, De Boeck, Bruxelles 1996.

Jones I., Boël René, in “Nouvelle Biographie Nationale”, t. IV, Académie Royale de Belgique, Bruxelles 1997.

Jones I., La mission économique belge dans l’effort allié, in “Cahiers – Centre de Recherches et d’études historiques de la seconde guerre mondiale”, n. 11, marzo 1988.