Busek, Erhard
B. (Vienna 1941) è considerato uno dei maggiori esperti austriaci di politica europea. Senza dubbio, le sue varie cariche politiche e le sue iniziative per un’Europa unita risalenti agli inizi degli anni Sessanta consentono di collocarlo tra la schiera dei padri fondatori dello spirito comunitario europeo, avendo egli svolto un ruolo di primissimo piano nell’avvio del processo d’integrazione europea (v. Integrazione, teorie della; Integrazione, metodo della) e nella continuazione del dialogo europeo, soprattutto in veste di presidente del Forum europeo Alpbach in Austria.
Secondo B., l’Europa non è più solo Bruxelles, Berlino, Parigi o Roma, ma soprattutto Belgrado, Skopje, Sarajevo e Zagabria. Il concetto di “europeità” è molto vasto e la varietà territoriale, politica e culturale europea necessita di un nuovo approccio basato sul dialogo e la convivenza partecipativa e interessata. Ex vicepremier austriaco ed ex coordinatore straordinario del patto di stabilità per l’Europa sudorientale, B. è un esperto internazionale di politica europea e ha scritto numerosi contributi sia sul nuovo concetto di Europa in rapporto agli Stati nazionali sia sulle questioni sociali, economiche e politiche sollevate dall’adesione dei nuovi paesi dell’est europeo e dai processi d’avvicinamento verso l’Unione europea dell’Europa sudorientale.
B. ha studiato presso la facoltà di giurisprudenza di Vienna, laureandosi nel 1963. La sua carriera politica ha inizio nel 1964, quando ricopre la carica di secondo segretario del gruppo parlamentare del partito popolare austriaco Österreichische Volkspartei (ÖVP), conservandola sino al 1968. Nel 1969 è nominato vicesegretario generale e nel 1972 segretario generale dell’associazione federale economica Österreichischer Wirtschaftsbund, affiliata al partito ÖVP (incarico ricoperto fino al 1976). Negli anni 1975 e 1976 è segretario generale del partito popolare ÖVP e dal 1976 al 1989 è Landesparteiobmann (segretario generale regionale) dell’ÖVP viennese.
Negli anni Settanta e Ottanta, B. si dedica soprattutto alla vita politica comunale viennese, contribuendo con idee innovative allo sviluppo della politica culturale in veste di portavoce alla cultura dell’ÖVP, di membro del governo viennese (dal 1976 al 1978 e dal 1987 al 1989), di membro del consiglio comunale viennese e del consiglio provinciale viennese (dal 1978 al 1983), di vicesindaco e vicepresidente della provincia (dal 1978 al 1987).
Con la sua elezione come parlamentare presso il consiglio nazionale nel 1975 e la sua nomina a ministro per la Scienza e la ricerca (carica ricoperta dal 1989 al 1994) sotto il governo di Franz Vranitzky (Sozialdemokratische Partei Österreichs, SPÖ), B. intensifica l’attività politica, dando impulso a un cambio di rotta decisivo nel contesto politico austriaco. Tuttavia, a seguito di attriti interni al partito, nell’ottobre 1989, B. viene destituito con la maggioranza semplice al congresso del partito a Oberlaa. Decide quindi di dedicarsi a tempo pieno alla politica a livello federale e internazionale. Nel 1991 viene nominato Bundesparteiobmann dell’ÖVP (leader del partito ÖVP a livello federale; carica ricoperta fino al 1995). Dal 1991 al 1995 è vicecancelliere della grande coalizione con la SPÖ e contemporaneamente ministro per la Scienza e la ricerca (dal 1989 al 1994) e ministro per l’Educazione e la cultura (dal 1994 al 1995).
Inoltre, B. è considerato il padre fondatore della cooperazione pentagonale creata nel 1989, una cooperazione di cinque Stati (Italia, Austria, Iugoslavia, Ungheria e l’allora Cecoslovacchia) avviata su iniziativa austriaca per favorire progetti comuni soprattutto nel ramo della cultura e della scienza; purtroppo i fondi necessari per lo sviluppo di tale cooperazione si sono rivelati scarsi o, meglio, non sono stati neppure concessi dalle amministrazioni statali coinvolte a differenza di quanto inizialmente promesso. Perciò, dopo un periodo abbastanza deludente e la richiesta di partecipazione alla cooperazione da parte della Polonia accolta nel 1991, nel 1992 nasce l’Iniziativa centro europea (Central european iniziative), che attualmente comprende 18 Stati e persegue diversi obiettivi, tra cui la facilitazione e l’assistenza ai paesi dell’Europa centro orientale nel processo d’integrazione europea.
Dopo la sostituzione al vertice del partito ÖVP con Wolfgang Schüssel avvenuta nell’anno 1995, B. torna a dedicarsi più intensamente ai suoi interessi per la cultura e le tematiche dell’Europa centrale. Nel 1995 assume la carica di presidente dell’Istituto per il territorio del Danubio e l’Europa centrale e, nel 1996, è nominato coordinatore dell’Iniziativa di cooperazione dell’Europa sudorientale. Dal 2000 fino al 2001 ricopre il ruolo di delegato di governo per le questioni legate all’Allargamento europeo e nel 2002 inizia la sua attività di coordinatore straordinario del Patto di stabilità per l’Europa sudorientale dopo la nomina da parte dell’Unione europea avvenuta nel 2001. Il Patto di stabilità per l’Europa sudorientale (trasformato nel 2008 in Consiglio regionale di cooperazione) è un quadro politico regionale istituito dalla comunità internazionale nel 1999 per sostenere gli sforzi dei paesi della regione verso la pace, la democrazia, il rispetto dei Diritti dell’uomo e la prosperità economica al fine di conseguire la stabilità per l’intera regione.
Sin dall’inizio, l’approfondimento delle relazioni culturali e scientifiche con i paesi adiacenti l’Austria (Repubblica Ceca, Ungheria, Slovenia, Polonia e Croazia) e con tutti gli altri paesi in Europa è stato l’obiettivo principale dello spirito europeista di B., impegnato nella creazione e nello sviluppo di dialoghi transfrontalieri ed europei. Con questo spirito egli ha posto anche la prima pietra per la rinascita del Forum europeo Alpbach come luogo d’incontro e di scambio tra europei e non, del quale B. è stato nominato presidente nell’anno 2000.
Il Forum europeo Alpbach, nato nel 1945, è un’associazione senza fini di lucro e indipendente da specifiche ideologie, correnti religiose o affiliazioni partitiche. È un luogo d’incontro e di scambio di idee dove ogni anno si incontrano all’incirca 2800 accademici, politici, economisti, giuristi, professionisti di vari settori, studenti e persone interessate a discutere e dialogare su tematiche di attualità europea in maniera interdisciplinare. Oltrepassare confini, vivere diversi punti di vista e pensare l’Europa di domani insieme, sono solo alcuni punti che caratterizzano gli incontri nel paesino tirolese di nome Alpbach in Austria.
Nelle sue attività ad Alpbach e nelle sue numerose pubblicazioni e relazioni tenutesi in varie occasioni, B. analizza il ruolo internazionale dell’Austria (specialmente per l’Europa centrale e sudorientale), la politica culturale e la cooperazione con i paesi confinanti a Est. B. sottolinea che bisogna imparare a diventare europei dal punto di vista culturale e spirituale per poter continuare a vivere l’Europa e per fronteggiare le difficoltà e sfide dell’integrazione europea in modo positivo. Insignito della laurea honoris causa da varie università tra cui l’università di Brasov, Krakow e Bratislava, nel 2004 B. è nominato rettore dell’istituto parauniversitario di Salisburgo in Austria. Dal 2001 al 2008 è coordinatore straordinario del Patto di stabilità per l’Europa sud orientale. Il 27 febbraio 2008 B. ha passato il testimone a Hido Biscevic, che ha acquisito la qualifica di segretario generale del Consiglio regionale di cooperazione (Regional cooperation council, RCC), in precedenza Patto di stabilità per l’Europa sudorientale. A partire dal mese di marzo 2008, il Consiglio regionale di cooperazione svolge un ruolo chiave nel consolidare gli obiettivi raggiunti dal Patto di stabilità e nel promuovere ulteriori iniziative di cooperazione al fine di conseguire la stabilità e prosperità economica per i paesi della regione.
Elisabeth Alber (2009)