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Comitato per l’occupazione

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Il Comitato per l’occupazione è un comitato consultivo dell’Unione europea composto da esperti al più alto livello in materia di politiche per l’occupazione e di mercato del lavoro. Istituito nel 2000 in conformità con l’articolo 130 del Trattato istitutivo della Comunità europea (CE) (v. Trattato di Maastricht) secondo le modifiche introdotte dal Trattato di Amsterdam, ha lo scopo di assistere il Consiglio dei ministri nella sua attività nel settore.

Nel 1970 la prima conferenza tripartita comunitaria, che riuniva a Lussemburgo i ministri del Lavoro e delle Finanze degli Stati membri, alcuni esponenti della Commissione europea e i leader delle organizzazioni europee di sindacati e imprenditori (v. anche Confederazione europea dei sindacati; Unione delle industrie della Comunità europea), decideva di istituire un Comitato permanente per l’occupazione (CPO). Questo, a sua volta a composizione tripartita, si poneva come sede permanente per il dialogo e la consultazione fra i governi, la Comunità e le Parti sociali, allo scopo di facilitare il coordinamento delle politiche nazionali per l’occupazione e di armonizzarle con gli obiettivi comunitari. Nelle sue riunioni, tenute due o tre volte all’anno, il CPO affronterà soprattutto questioni di carattere generale, come i problemi della formazione professionale, la lotta alla disoccupazione giovanile o a quella di lunga durata (v. anche Politica di formazione professionale). I suoi meccanismi saranno parzialmente modificati nel 1999 per rispondere alle esigenze poste dal progressivo sviluppo della politica comunitaria dell’occupazione, attivata a seguito della firma del Trattato di Amsterdam.

Intanto, proprio in base alle nuove norme introdotte da quest’ultimo, nel 1997 veniva istituito un Comitato per l’occupazione e per il mercato del lavoro (COML), con funzioni di consulenza per i vari aspetti della nuova strategia coordinata per l’occupazione, e in particolare per quanto riguarda l’esame collettivo delle relazioni nazionali sull’occupazione, la preparazione della relazione congiunta di Consiglio e Commissione e l’elaborazione di pareri sulle linee orientative generali. Con l’entrata in vigore del Trattato, il COML sarà poi sostituito dal Comitato per l’occupazione (CO), che il Consiglio istituiva con una decisione del 24 gennaio 2000.

Oltre a disporre di maggior discrezionalità in materia di consultazione delle parti sociali (che nel CO e nel COML non sono rappresentate, a differenza di quanto avviene nel CPO), il nuovo comitato si differenzia dal predecessore soprattutto per il sensibile incremento dei suoi compiti istituzionali. Il CO partecipa infatti ufficialmente all’elaborazione delle politiche macroeconomiche a livello comunitario, vigilando sulla loro compatibilità con le linee direttive per l’occupazione e promuovendone il coordinamento con la strategia coordinata. Esso cerca inoltre di migliorare la collaborazione fra i comitati specializzati già esistenti, quali il Comitato economico e finanziario, il Comitato per la politica economica e lo stesso CPO.

Secondo la decisione del 24 gennaio 2000, ogni Stato dell’Unione Europea nomina due membri e due supplenti del Comitato. Lo stesso fa la Commissione, che ha anche il compito di fornire il supporto tecnico e informativo. Ogni due anni il Comitato elegge un presidente che, assistito da tre vicepresidenti, può indire le riunioni di propria iniziativa o su richiesta di almeno la metà dei membri. Nel caso se ne ponga l’esigenza, il CO può infine ricorrere alla consultazione di esperti esterni.

Lorenzo Mechi (2007)