Organo ausiliario del Consiglio dei ministri, a esso gerarchicamente subordinato, il Comitato politico e di sicurezza (CPS) ha sostituito nel gennaio 2001 il Comitato politico (COPO). Il CPS ha il compito di controllare la situazione internazionale nei settori che rientrano nel campo della Politica estera e di sicurezza comune (PESC) e di contribuire alla definizione delle politiche in materia ed al controllo della loro attuazione. Con sede a Bruxelles, il Comitato è composto da rappresentanti nazionali a livello di alti funzionari/ambasciatori delle rappresentanze permanenti degli Stati membri ma può riunirsi anche a livello di direttori politici dei ministeri degli Affari esteri degli Stati membri, assistiti dai “Corrispondenti europei” con il compito di preparare le discussioni dei direttori e provvedere alle comunicazioni fra gli Stati membri ed il Consiglio.
Le competenze del Comitato sono state innovate con il Trattato di Nizza e a seguito della decisione 2001/78/PESC del Consiglio del 22 gennaio 2001 (GUCE L 27/1) che ne ha ridisegnato il ruolo teso a rafforzare le capacità di difesa dell’Unione europea (UE) creando una struttura politico-militare permanente.
È necessario distinguere un ruolo ordinario ed uno straordinario del CPS. Nell’ambito del primo ruolo è contemplata «l’attività di controllo della situazione internazionale nei settori che rientrano nella PESC» nonché il contributo alla definizione delle linee politiche elaborate dal Consiglio su questi temi; tale contributo si esplica attraverso l’emanazione di pareri di indirizzo politico predisposti su richiesta del Consiglio o di iniziativa propria. Fatte salve le competenze della Presidenza dell’Unione europea e della Commissione europea, al CPS spetta anche il controllo sull’attuazione delle politiche concordate. Essenziale inoltre l’azione di tale organo in tema di Politica europea di sicurezza e difesa (PESD) a cui spetta il ruolo di gestione e sviluppo delle capacità militari dell’Unione europea.
Guardando invece al c.d. ruolo straordinario di tale Comitato, spicca soprattutto un complesso di funzioni legate alla gestione delle crisi. È infatti il CPS l’organismo deputato a formulare le raccomandazioni per la soluzione delle suddette crisi che potranno ispirare ulteriori azioni da parte del Consiglio. Strategico in questa evenienza appare il ruolo dell’Alto rappresentante PESC che può presiedere il CPS stesso. Nella realizzazione delle proprie funzioni il CPS si serve sia di strutture militari che civili. Tra le prime svolge un ruolo preminente il Comitato militare dell’Unione (CMEU) appoggiato dallo Stato maggiore dell’UE (SMEU) che fornisce al CPS raccomandazioni e consulenze militari su tutte le questioni. Sono inoltre utilizzati il Centro satellitare dell’Unione e l’Istituto per gli studi sulla sicurezza i quali contribuiscono, sotto la supervisione politica del CPS, allo sviluppo della PESC e della PESD, fornendo ricerche ed analisi accademiche nei settori competenti.
Al fine di evitare la sovrapposizione fra le competenze del CPS e quelle del Comitato dei rappresentanti permanenti (COREPER), i pareri giungono al Consiglio attraverso l’attività di preparazione dei lavori di quest’ultimo organismo, il quale tende a mantenere il contenuto politico dei pareri, interessandosi principalmente agli aspetti legali, istituzionali e finanziari lasciati aperti dal CPS.
Vittorio Calaprice (2005)