Sottoscritta il 22 novembre 1990, la Dichiarazione transatlantica ha come scopo di realizzare un più stretto coordinamento economico e politico su obiettivi comuni tra l’Unione europea (UE) e gli Stati Uniti d’America (USA), mediante riunioni periodiche e conferenze informative tenute ai massimi livelli, a partire dalla Presidenza dell’Unione europea (e della Commissione europea) e presidente degli USA.
Nel successivo vertice del 3 dicembre 1995 tale cooperazione è stata rafforzata con l’adozione di una dichiarazione d’impegno politico, la Nuova agenda transatlantica (NAT), e di un Piano di azione comune, riguardanti i principali problemi mondiali: pace e sicurezza, democrazia e Stato di diritto; tutela dell’ambiente; risposta alle sfide globali (Lotta contro il terrorismo, lotta contro la criminalità internazionale e il traffico di droga, proliferazione delle armi nucleari, chimiche e biologiche); assistenza ai paesi in via di sviluppo; sostegno al processo di riforma nei paesi dell’Europa centrale e orientale; aiuto gli scambi economici mondiali; intensificazione delle relazioni economiche.
La Dichiarazione transatlantica si inquadra nei rapporti tra gli USA e gli Stati dell’Europa occidentale, iniziati con il Piano lanciato il 5 giugno 1947 dal segretario di Stato americano (v. Piano Marshall), George Marshall, con lo scopo di sostenere finanziariamente, dopo la fine della Seconda guerra mondiale, la ricostruzione delle distrutte economie dei paesi europei. Il Piano, nell’intenzione del governo americano, aveva soprattutto lo scopo di dare vita ad una Organizzazione comune tra i paesi europei, che avrebbe dovuto gestire unitariamente gli aiuti. Tale condizione non fu realizzata, facendo cadere la possibilità di creare le basi per una comunità europea.
Considerati alcuni progressi dell’UE, dopo il 1995, con la creazione della moneta unica (v. Euro; Unione economica e monetaria), con la nomina di un Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza (v. anche Politica estera e di sicurezza comune) e con l’Allargamento a nuovi paesi, in occasione del vertice UE-USA nel giugno 1999, è stato deciso di promuovere una cooperazione sempre più stretta nei settori già delineati nel 1995 e di identificare le nuove priorità emerse nel corso degli ultimi quattro anni.
In generale, la NAT ha favorito, sul piano economico, un alto livello di integrazione tra gli USA e l’UE, sia nello scambio dei prodotti, e dei servizi, sia in quello degli investimenti diretti all’estero, oltre a contribuire a un maggiore equilibrio delle loro relazioni commerciali. Tuttavia, se sul piano economico vi è stato spesso accordo, anche se a volte con difficoltà (per esempio in materia di agricoltura, trasporti aerei, telecomunicazioni, audiovisivi), rilevanti divergenze si sono manifestate sul piano politico riguardo, tra le altre cose, alle differenti politiche adottate verso Cuba, il Medio Oriente, l’Iraq e l’Iran.
Sul piano commerciale, sia al Vertice UE-USA, tenutosi a Londra nel maggio 1998, che, soprattutto, quello tenuto a Bonn nell’anno successivo, malgrado siano stati superati alcuni conflitti, si è costatata la necessità di prevenire i contenziosi al fine di risolverli prima che si trasformino in conflitti che pregiudichino i rapporti commerciali. A Londra si è anche stabilito di non approvare un nuovo aggiornamento del NAT, ma di dare vita a un sistema di Partenariato economico transatlantico (PET), che prevede una maggiore liberalizzazione degli scambi sul piano multilaterale per favorire un maggiore sviluppo delle relazioni commerciali tra l’UE e gli USA.
Nel quadro del NAT un ruolo interessante va assumendo la collaborazione tra il Parlamento europeo e la Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, le cui rispettive delegazioni hanno adottato, nella riunione interparlamentare svoltasi a Strasburgo il 15 e 16 gennaio 1999, una risoluzione nella quale viene affermata la volontà di rafforzare e potenziare i rapporti tra le due istituzioni.
Sulla base della Dichiarazione transatlantica si sono sviluppate a partire dal 1990, attraverso consultazioni regolari a tutti i livelli, relazioni di cooperazione sia politica, sia economica e commerciale tra l’UE e il Canada. Tali consultazioni troveranno, nel dicembre 1996, la loro definizione sia in una Dichiarazione politica che riguarda i principi generali delle loro relazioni, fondate su comuni tradizioni democratiche e su legami politici, economici e commerciali, sia in un Piano d’azione che indica i settori di cooperazione, i quali ricalcano in gran parte quelli della NAT.
Edmondo Paolini (2008)