Gaudet, Michel
G. (Parigi 1915-ivi 2003) dopo gli studi alla facoltà di giurisprudenza della Sorbona e all’École libre de Sciences politiques, nel 1942 inizia la carriera al Consiglio di Stato entrandovi come uditore. Nel 1945 è nominato consigliere giuridico del Protettorato francese in Marocco. Tre anni dopo torna al Consiglio di Stato come maître de requêtes (relatore sui ricorsi). Dal 1949 al 1950 è direttore del gabinetto del segretario di Stato alle Finanze e agli Affari economici, Lionel de Tinguy du Pouët. Diventa consigliere di Stato nel 1964, Consigliere di Stato onorario nel 1973.
La sua carriera al Consiglio di Stato registra una svolta nel 1952 quando Jean Monnet, presidente dell’Alta autorità della Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA), su raccomandazione di Maurice Lagrange lo chiama in Lussemburgo. Infatti, nel periodo di fondazione delle strutture della CECA, il presidente dell’Alta autorità ritiene che sia molto importante creare immediatamente una vera e propria équipe in grado di lavorare coesa al suo fianco. Il nucleo originario degli stretti collaboratori di Monnet, a cui si aggiungono molti negoziatori del Trattato della CECA per i sei paesi membri (v. Trattato di Parigi), si arricchisce di nuovi componenti, tra i quali il giurista G.
G. ed il suo omologo tedesco Robert Krawielicki sono nominati a capo del servizio giuridico dell’Alta autorità; per la durata del loro incarico essi lavorano a stretto contatto (perfino nello stesso ufficio). Le domande di pareri da parte dei membri dell’Alta autorità e delle diverse divisioni sono numerose e i pareri forniti dal servizio giuridico costituiscono un elemento essenziale per le decisioni finali del Collegio. «Punto di passaggio obbligato della maggior parte delle note destinate all’Alta autorità, questo servizio, competente, obiettivo, gioca un ruolo sempre più importante» (v. Spierenburg, Poidevin, 1993, p. 96).
Il parere di Monnet sul loro operato è ampiamente positivo: egli ritiene che, nonostante il duetto dei giuristi limiti normativamente le decisioni dell’Alta autorità, il lavoro di questa guadagni «in chiarezza e forza, perché questi spiriti intimamente legati e di uguale elevatezza [fanno] progredire il diritto europeo che essi [concepiscono] come un processo dinamico» (v. Monnet, 1976, p. 564].
In seguito alla nascita, nel 1958, della Comunità economica europea (CEE) e della Comunità europea dell’energia atomica (CEEA o Euratom), le tre Comunità creano un Servizio giuridico comune al fine di garantire un’interpretazione coerente dei Trattati e di confrontare i problemi di ordine giuridico posti dalla loro applicazione (v. anche Diritto comunitario). Tuttavia, l’assenza di una sede comune all’Alta autorità della CECA e alle Commissioni di CEE ed Euratom porta a suddividere il Servizio giuridico in tre rami collegati ad ognuno dei tre organi (v. anche Commissione europea). In quell’anno G. diventa così il direttore generale del servizio giuridico degli esecutivi europei specializzato negli Affari del Mercato comune (v. Comunità economica europea), a capo del quale rimane fino al 1969.
Dopo la conclusione della sua vicenda presso la Commissione CEE, l’esperienza a livello internazionale di G. riprende alla fine degli anni settanta: tra il 1978 ed il 1982 G., all’epoca presidente della Federazione francese delle società d’assicurazioni (1970-1981), è presidente del Comitato europeo delle Assicurazioni; dal 1977 al 1988 è presidente (onorario dal 1989) della Corte d’Arbitrato della Camera di commercio internazionale.
Lucia Bonfreschi (2010)