Heath, Edward Richard
H. (Broadstairs, Kent 1916-Salisbury 2005), figlio di un falegname alle dipendenze di un costruttore locale, iniziò a otto anni lo studio del pianoforte, ponendo le basi per quel legame tra evoluzione intellettuale e passione per la musica che lo avrebbe accompagnato per il resto della sua vita. A dieci anni, nel 1926, H. ottenne una borsa di studio per la scuola migliore della zona: Chatham House a Ramsgate. Il periodo della scuola secondaria fu per H. non solo un’occasione di studio, ma anche il momento nel quale egli sviluppò solidi sentimenti religiosi, mentre il suo talento musicale otteneva i primi riconoscimenti.
Non si può affermare con certezza in quale momento della sua formazione H. abbia affermato la sua appartenenza al partito conservatore, al quale era vicino anche il padre. Dopo gli studi a Chatham House, il passaggio più significativo sarebbe stato Oxford, nell’autunno del 1935. H. scelse di studiare al Balliol College perché lo riteneva più aperto al dibattito intellettuale e meno caratterizzato, rispetto ad altri college, dall’appartenenza di classe. In quegli anni Oxford cominciava ad essere accessibile a studenti con limitati mezzi economici e privi di tradizioni familiari di studio nella città universitaria. Grazie al suo talento musicale, H. ottenne a Oxford borse di studio e incarichi artistici, riuscendo così a contribuire al suo mantenimento all’università. A Oxford, H. studiò filosofia, politica e economia. Negli anni trenta il Balliol College era un ambiente stimolante grazie al rettore, Alexander Dunlop Lindsay e ai suoi collaboratori. Lindsay, membro del Partito laburista, non influenzò H. politicamente, ma rappresentò un punto di riferimento importante per la sua crescita intellettuale.
L’attività musicale di H. a Oxford divenne con gli anni molto intensa: compositore, direttore d’orchestra e di cori, egli si divideva tra questi impegni e gli studi politici. Nel corso degli anni universitari, H. rilanciò l’Associazione universitaria dei conservatori e non meno attivo fu il suo ruolo all’interno dell’associazione studentesca.
Nell’estate del 1937, H. si recava in Germania grazie a uno scambio tra studenti, e poté constatare di persona quale minaccia rappresentasse il regime nazista per il già fragile ordine europeo. L’anno seguente, il 1938, fu fondamentale nella sua formazione politica. Neville Chamberlain veniva a patti con la conquista italiana dell’Abissinia, mentre le forze inviate dai regimi fascista e nazista combattevano in Spagna per Francisco Franco. H., invitato dal governo repubblicano spagnolo come membro di una delegazione di studenti, fu osservatore della guerra civile spagnola e si convinse che il conflitto sarebbe presto dilagato. Nel settembre di quell’anno, Hitler e Chamberlain firmarono gli Accordi di Monaco, aprendo una spaccatura drammatica nel mondo politico britannico e nello stesso Partito conservatore. Quando Winston Churchill e Harold Macmillan decisero di condannare la scelta del governo, H. si schierò dalla loro parte. A Oxford, alle elezioni locali, H. si oppose all’elezione del candidato conservatore, Quintin Hogg, un fautore dell’appeasement, e sostenne il candidato laburista che aveva il vantaggio di essere proprio Lindsay, lo stimato rettore del suo college, il quale, però, sconfitta risultò sconfitto.
Nell’ambiente surriscaldato post Monaco, ebbe inizio l’amicizia tra H. e uno studente più giovane del Balliol College, Roy Jenkins. I due politici, nei decenni successivi, sarebbero stati molto lontani in politica interna, ma entrambi su posizioni europeiste. A Oxford, Jenkins fu testimone della vittoria di H. come presidente dell’Unione studentesca proprio in nome della sua opposizione all’appeasement. Nell’ultimo anno di università H. fu eletto presidente della Junior common room (JCR) a Balliol, assumendo la guida intellettuale degli studenti del college. Dopo di lui anche Denis Healey e Roy Jenkins avrebbero avuto lo stesso riconoscimento. Il futuro primo ministro concludeva gli studi universitari con risultati accademici positivi, se non eccezionali, ma anche con un’immagine pubblica che iniziava a affermarsi e ormai libero dalle insicurezze che lo avevano accompagnato all’arrivo a Oxford.
Nell’estate del 1939, H. e il suo compagno di studi, Madron Seligman, partirono per il continente, dirigendosi a Danzica, via Berlino, in Polonia e poi nuovamente in Germania, a Lipsia, dove li avrebbe raggiunti la notizia della firma del Patto tedesco-sovietico. H. riuscì a rientrare in Gran Bretagna (v. Regno Unito) soltanto due giorni prima della dichiarazione di guerra e si offrì immediatamente come volontario. L’ufficio reclute di Oxford lo raccomandò per l’artiglieria, ma la sua chiamata fu rinviata ed egli ebbe il tempo di recarsi negli Stati Uniti, insieme a altri rappresentanti di Oxford, presso alcune prestigiose università americane.
Soltanto nell’agosto del 1940, H. venne richiamato in artiglieria, ma fu costretto ad aspettare fino al 1944 per essere inviato sul continente. Alla fine dell’inverno, con il grado di maggiore, riceveva la sua prima responsabilità operativa che gli valse la promozione a tenente-colonnello. H. rimase comandante del secondo reggimento della compagnia onoraria di artiglieria per tre anni, dopo la fine della guerra.
Smobilitato nel 1946, H. era ancora fortemente attratto dall’idea di divenire direttore d’orchestra, ma quando ottenne un impiego al ministero per l’Aviazione civile, decise di dedicare tutto il suo tempo libero alla politica. Alla fine del 1947, quando H. fu scelto come candidato parlamentare presso il collegio elettorale di Bexley nel Kent, l’incarico al ministero divenne incompatibile con l’attività politica. In due casi precedenti (Ashford in Kent e East Fulham) il nominativo di H. era giunto nella rosa finale dei candidati tra i quali i direttivi locali del partito dovevano scegliere, ma la preferenza definitiva era caduta su altri. Questa volta, invece, a Bexley, H. aveva i requisiti professionali e personali per ottenere un risultato positivo, non ultime le sue origini modeste, particolarmente apprezzate in una area dove la base elettorale era composta – nelle parole degli stessi ambienti conservatori – da “gente comune”.
Nei due anni successivi, H. avrebbe avuto un’esperienza non particolarmente felice nel giornalismo confessionale, al “Church Times”, e un’altra assai più positiva, alla City, presso la Banca d’affari Brown, Shipley and Co. Con le elezioni del febbraio 1950, egli ottenne il seggio di Bexley, ma il suo partito restava all’opposizione.
Il primo discorso di H. alla Camera dei comuni, alla fine di giugno, quattro mesi dopo le elezioni, fu di critica alla posizione negativa del governo riguardo alla partecipazione al Piano Shuman. La scelta del tema e gli argomenti utilizzati a sostegno della tesi del coinvolgimento di Londra nel progetto di pacificazione franco-tedesco, guadagnarono a H. l’attenzione dei presenti e furono la prima manifestazione ufficiale delle sue convinzioni europeiste. Nuove e vecchie esperienze dirette della Germania avevano già convinto H. che la scelta europea di Bonn era irrevocabile. Egli credeva anche che Londra dovesse essere presente nella Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA) per sostenere il processo di pacificazione politica in Europa del quale la prima Comunità era espressione.
In politica interna, l’attenzione di H. per i meccanismi della vita parlamentare non sfuggì al capo del gruppo parlamentare conservatore, Patrick Buchan-Hepburn, il quale già nel febbraio del 1951, gli chiedeva di divenire suo assistente. Quando il primo ministro Clement Richard Attlee annunciò la dissoluzione del Parlamento e la data del 25 ottobre per le elezioni, H. tornò a lavorare a tempo pieno e con maggiori mezzi alla sua seconda campagna elettorale. Si concludeva, in novembre, anche l’associazione di H. con Brown, Shipley and Co., alla City. Le elezioni portarono alla vittoria i conservatori, ma con una maggioranza molto ridotta. Nel maggio del 1952, H. veniva promosso vice capo del gruppo parlamentare conservatore, mentre il governo si trovava in difficoltà e si parlava insistentemente del declino fisico di Churchill, tornato ad assumere la carica di primo ministro.
Soltanto nell’aprile 1955 Anthony Eden avrebbe sostituito l’anziano leader conservatore, e nel maggio le elezioni davano alla maggioranza governativa un margine un po’ più ampio. Anche H., a Bexley, ampliava la sua base di consenso e in autunno, quando Patrick Buchan-Hepburn fu chiamato ad assumere responsabilità ministeriali, egli divenne capo del gruppo parlamentare conservatore. QQ
Il futuro premier si trovò così a svolgere le mansioni di capogruppo nel corso della crisi di Suez, in un quadro di scarsa informazione proveniente dagli ambienti governativi, di estrema tensione politica nel paese e di ribellione nei ranghi parlamentari del partito. Eden si dimise nel gennaio del 1957. Il suo successore, Harold Macmillan, confermò H. nel suo incarico parlamentare e per i due anni e nove mesi che seguirono, fino alle elezioni dell’ottobre 1959, si stabilì un rapporto di completa fiducia tra capogruppo e primo ministro. Dopo le elezioni di fine 1959, H. fu nominato ministro del Lavoro, ma i tempi limitati del suo incarico (nove mesi) non si trattò di un’esperienza particolarmente significativa.
Nel gennaio del 1960 nasceva l’Associazione europea di libero scambio (European free trade association, EFTA) in competizione con i Trattati di Roma, firmati nel marzo del 1957. Allo stesso tempo, però, Macmillan incoraggiava l’ingresso nel governo di elementi favorevoli all’Europa comunitaria, come Arthur Christopher John Soames e Duncan Sandys. Alla guida del Foreign office andava Alec Douglas-Home, con H. al suo fianco, in qualità di Lord del Sigillo privato. In realtà, l’incarico principale del futuro primo ministro al Foreign office sarebbe stato quello di capo della diplomazia britannica a Bruxelles nel corso del primo negoziato per l’Adesione alla Comunità economica europea (CEE). Le critiche alla strategia britannica non mancarono, sia sotto il profilo della disponibilità a trattare sugli interessi del Commonwealth, sia per l’intreccio del negoziato con la trattativa tra John F. Kennedy e Macmillan sull’ipotesi di forza multilaterale, un disegno strategico al quale era ostile la Francia.
Il veto di Charles de Gaulle all’ingresso della Gran Bretagna nella Comunità arrivò il 14 gennaio del 1963 e colpì H. più di chiunque altro. Egli trasse dall’esperienza tre convinzioni: in primo luogo, la Gran Bretagna non doveva tornare sulla sua scelta di aderire alla Comunità; in secondo luogo, la Francia era l’unica responsabile di aver interrotto la trattativa; infine, era necessario continuare il lavoro interno di “avvicinamento” alla CEE. Per il suo impegno nel corso del negoziato, H. ottenne il Premio Carlomagno.
Il 1964 fu un anno molto difficile per il governo conservatore di Macmillan, il quale si sarebbe dimesso sulla scia degli scandali, in particolare quello che coinvolse John Profumo, segretario di Stato alla guerra. Nel nuovo governo Home (divenuto Sir Alec Douglas-Home), H. fu nominato segretario di Stato per l’Industria, il Commercio e lo Sviluppo regionale. Si trattava di un ministero di nuova creazione che mirava al coordinamento della politica regionale. H. si impegnò a fondo in questo settore, sia a livello centrale, sia a livello locale. La conoscenza diretta dei problemi regionali maturata da H. in quella fase si sarebbe rivelata estremamente utile nel corso del negoziato di adesione che egli coordinò, successivamente, come primo ministro.
Alla fine del 1964 il Partito conservatore perdeva le elezioni e tornava all’opposizione. Dopo le dimissioni di Douglas-Home e una campagna elettorale interna al partito il cui esito non era affatto scontato (il favorito doveva essere Reginald Maudling), H. fu chiamato alla guida del Partito conservatore nel luglio del 1965: il più giovane leader di partito dal 1868. Poco conosciuto dall’elettorato nazionale, egli aveva invece una familiarità straordinaria con le logiche interne di partito e i meccanismi parlamentari.
La seconda domanda di adesione alla CEE fu annunciata da Harold Wilson, ai Comuni, il 2 maggio 1967, ma si scontrò, ancora una volta, con il veto di de Gaulle. Soltanto nel dicembre del 1969, alla Conferenza dell’Aia, il suo successore, Georges Pompidou, annunciava che la Francia era pronta ad accettare il primo Allargamento della CEE. Questo significava che al ritorno dei conservatori al governo, nel giugno del 1970, le possibilità di successo della candidatura britannica, ripresentata in questo nuovo clima europeo, erano cresciute notevolmente. Il ruolo di coordinamento e di indirizzo politico esercitato da H. nel corso di questo negoziato fu di grande importanza. Grazie al nuovo contesto europeo e alla posizione europeista del governo britannico e della sua diplomazia, la trattativa superò numerosi ostacoli e si concluse con la firma del Trattato di adesione nel gennaio del 1972. Si trattò per H. di un grande successo politico-diplomatico, seguito dall’approvazione parlamentare, ottenuta alla Camera dei Comuni il 28 ottobre del 1971.
Difficoltà assai maggiori incontrò l’azione politica di H. in politica interna, in particolare il suo tentativo di varare uno statuto delle relazioni industriali. Il sindacato si oppose e anche le rappresentanze industriali non reagirono positivamente a uno schema rigido che non era il risultato di una trattativa tra le parti sociali. Questo esordio sfortunato pesò sulla trattativa sindacale tra governo e sindacati. Nel 1972, il sindacato nazionale dei minatori proclamò uno sciopero che mirava ad aumenti salariali ben superiori ai limiti stabiliti dal governo. Un’altra disputa con i minatori, nell’autunno del 1973, si concluse con la dichiarazione dello stato d’emergenza e la riduzione a tre giorni della settimana lavorativa. Lo sciopero ebbe l’effetto di rendere necessarie elezioni anticipate, dalle quali H. sperava di uscire rafforzato nel confronto con il sindacato. Al contrario, l’elettorato lo ritenne responsabile della crisi in atto e cominciò a spostarsi verso il Partito laburista. Quest’ultimo otteneva il successo elettorale nel febbraio del 1974. H. tentò comunque di creare un governo di coalizione con il Partito liberale, ma senza successo. In seguito alle sue dimissioni, all’inizio di marzo, il laburista Harold Wilson tornava al governo con la dichiarata intenzione di mettere in discussione la presenza britannica nella CEE, ma il referendum sull’Europa, l’anno successivo, confermava l’adesione della Gran Bretagna alla Comunità.
Ma la Gran Bretagna entrava formalmente nella Comunità proprio nel gennaio del 1973, e cioè all’inizio di una fase estremamente problematica caratterizzata da fattori economico-politici interni e internazionali di segno negativo. Nell’ottobre, i conservatori subivano una seconda sconfitta elettorale: H. si dimetteva da leader del partito e Margaret Thatcher ne assumeva la guida. H. rimase parlamentare della circoscrizione di Bexley e Sidcup fino al suo ritiro definitivo dalla politica nel 2001. Al termine della sua carriera politica era insignito del titolo di “Father of the House”, un riconoscimento concesso al parlamentare con maggiore anzianità politica alla Camera dei comuni. Nel 1992, la Regina gli concedeva la massima onorificenza, l’Ordine della Giarrettiera.
Ilaria Poggiolini (2010)