Heseltine, Michael
H. (Swansea 1933) è stato vice primo ministro e primo segretario di Stato del Regno Unito. Studiò politica, filosofia ed economia al Pembroke College dell’Università di Oxford, per poi essere eletto nel 1954 presidente della Oxford Union Society. Nel 1960 contribuì alla fondazione del gruppo editoriale Haymarket. Entrò per la prima volta al parlamento nel 1966. Nel 1972 rivestì la carica di ministro delle Attività aerospaziali fino alla sconfitta elettorale dei conservatori nel 1974. Di nuovo all’opposizione, fu membro del governo ombra e assunse l’incarico di ministro del Commercio e industria e dell’Ambiente. Fu segretario di Stato per il Dipartimento dell’Ambiente dal 1979 al 1983 e poi segretario di Stato per la Difesa fino alle sue dimissioni nel 1986. Divenne sempre più critico verso l’operato del primo ministro Margareth Thatcher fino a presentare la propria candidatura, che sembrava una scelta vincente al primo turno delle votazioni per evitare la vittoria della Thatcher. Ciò nonostante, la Thatcher si ritirò al ballottaggio e John Major passò in testa. Dal momento che a Major mancavano solo due voti per avere una maggioranza piena, H. decise di riconoscere pubblicamente la sconfitta. Dopo la vittoria elettorale del Partito laburista nel 1997, si impegnò attivamente a promuovere i vantaggi dell’Adesione all’Euro.
Alla metà degli anni Ottanta H. sostenne la creazione di una alleanza eurocentrica per la difesa, ritenendo che l’eredità della Seconda guerra mondiale fosse l’esistenza durante la Guerra fredda di due Europe: una comprendente le nazioni schierate a Ovest – sia in quanto membri della Comunità economica europea (CEE), dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) o come paesi neutrali occidentali – e l’altra comprendente quelle schierate a Est. L’Europa rimaneva, a suo avviso, il punto d’incontro tra Est e Ovest e il centro delle relazioni tra le due superpotenze. La scelta reale, quindi, sarebbe stata la continuazione della partnership transatlantica o, considerata l’aumentata forza economica dell’Europa, una difesa europea più indipendente. Un’alleanza più forte avrebbe dovuto poggiare su una partnership industriale paritaria, senza dimenticare che in ultima istanza la difesa dell’Europa dipendeva da una relazione transatlantica.
D’altra parte, le idee di H. riguardo alle potenzialità delle Comunità europee investivano anche altre questioni, quali la proposta di istituire una Camera alta del Parlamento europeo. Anche i settori dell’istruzione, della ricerca e sviluppo e della difesa erano al centro del sostegno di H. al progetto europeo. A suo avviso, in un mondo interdipendente e in particolare all’interno di una Comunità europea sempre più convergente, l’attaccamento alla sovranità nazionale costituirebbe un ostacolo. In ogni caso, ciò che differenzia l’approccio di H. da quello di molti politici britannici è la capacità di guardare ai problemi nazionali dall’esterno all’interno invece che dall’interno all’esterno, per citare l’espressione di Susan Strange. La visione di H. comprende tre scenari principali: il mercato mondiale, al suo interno il Mercato comune europeo (v. Comunità economica europea) e la Gran Bretagna con un ruolo importante da svolgere nell’intero sistema globale. Il fatto che H. si sia dimesso dal governo mettendo a repentaglio la propria carriera su una questione che aveva segnato la dimensione europea, cioè quella dell’euro, potrebbe dimostrare la sincerità delle sue convinzioni europeiste. Tuttavia, non bisogna dimenticare che al centro del suo interesse non vi erano la Comunità e la cooperazione al suo interno, bensì gli eventuali vantaggi che l’adesione avrebbe comportato per la Gran Bretagna.
In conclusione, secondo H. per la Gran Bretagna far parte di un Mercato comune europeo più competitivo sarebbe più vantaggioso che non avere a che fare con un insieme di mercati puramente nazionali.
Cristina Blanco-Sio Lopez (2007)