K. (Bodenbach 1930), a 15 anni, nel 1945, viene portato in un campo di lavori forzati della Repubblica Ceca e ne esce sei mesi dopo quando, gravemente ammalato, si trasferisce con la famiglia a Lostau, nei pressi di Magdeburgo (Sassonia-Anhalt).
Nel 1949 consegue il diploma presso la scuola superiore intitolata ai Fratelli Scholl a Burg (Magdeburgo) dove è membro della Freie Deutsche Jugend (FDJ) e presidente del Consiglio studentesco. In seguito studia storia e geografia all’università di Rostock.
Nel 1950 K. sfugge alla cattura da parte degli organi di sicurezza della DDR e riesce a varcare il confine verso Berlino Ovest. Continua gli studi a Marburgo (Assia) e li conclude nel 1954 con un lavoro sulla politica russa in Germania durante il ministero di Gustav Stresemann.
Nel 1951 entra a far parte del Christopherus-Verband, della Christlich demokratisce Partei (CDU) e della Junge Union del cui consiglio entra a far parte solo due anni dopo, nel 1953. Nel 1955 diventa referente per l’ufficio dei “Bonner Bericht” (ministero Affari generali). Nel 1959 si trasferisce nella scuola militare di Koblenz dove insegna come docente di politica internazionale fino al 1965, anno in cui si intensificano i suoi impegni politici: proprio nel ’65, infatti, gli viene chiesto di preparare la campagna elettorale per Ludwig Erhard, candidato della CDU alla carica di cancelliere. Non essendo interessato a una carriera come impiegato ministeriale, K. dà la precedenza alla sua carriera parlamentare e, nello stesso anno, entra al Bundestag, del quale farà parte fino al 1980 e all’interno del quale lavorerà soprattutto come esperto del gruppo parlamentare CDU/Christlich soziale Union (CSU) di politica per la difesa. A partire dal 1970 è vicepresidente della commissione difesa del suo partito.
La fase più significativa della carriera politica di K. si svolge tuttavia nell’ambito del processo di unificazione europea: nel 1964 diventa presidente dell’Unione internazionale dei giovani cristiano-democratici d’Europa e dal 1969 cura, in qualità di delegato della CDU, i rapporti con il partito omologo italiano (Democrazia cristiana). Nel 1972 assume l’incarico di vicepresidente della commissione difesa dell’Unione dell’Europa occidentale. Sostenuto da Helmut Josef Michael Kohl, dichiaratamente «suo amico fin dal 1952» e a lui legato anche da una stretta collaborazione politica a partire dalla fine degli anni Sessanta, nel 1973 K. diventa membro del Parlamento europeo. Tre anni dopo, sempre in seno all’istituzione europea (v. anche Istituzioni comunitarie), è capogruppo parlamentare della fazione cristiano-democratica e vicepresidente del Partito popolare europeo (PPE) del quale è eletto presidente nel 1979, dopo le prime Elezioni dirette del Parlamento europeo.
Nel 1982 K. è candidato alla presidenza del Parlamento europeo, ma le sue ambizioni sono deluse dall’elezione del socialista olandese Pieter Dankert e deve accontentarsi della vicepresidenza. Dieci anni dopo, il 14 gennaio 1992, un accordo tra i socialisti e i cristiano-democratici gli permette di raggiungere finalmente il suo obiettivo. Durante il suo mandato K., come i suoi predecessori, si impegna immediatamente per l’estensione dei poteri del parlamento: nonostante l’Atto unico europeo siglato nel 1986 ne avesse già ampliato le competenze e quello di Maastricht (v. Trattato di Maastricht) avesse proseguito su quella linea, K. considera ancora insufficienti i risultati raggiunti e preme per un miglioramento del trattato (v. anche Trattati) del 1992.
Con le elezioni europee del 1994 K. termina il suo mandato. Gli succede l’eurodeputato della Sozialdemokratische Partei Deutschlands (SPD) Klaus Hänsch. Nello stesso anno lascia tutti gli incarichi pubblici e comincia una collaborazione con la DVAG (società tedesca per la consulenza patrimoniale) e con diverse compagnie assicurative. Fino al 1987 è presidente della sezione tedesca dell’Unione europea dei federalisti.
Agata Marchetti (2009)
Bibliografia
Klepsch E.A., Der Kommunismus in Deutschland, in Handbuch der Politischen Akademie Eichholz, vol. 1°, 1964
Klepsch E.A. (a cura di), Il dopo Maastricht: le grandi sfide europee – il ruolo del Parlamento europeo, Istituto universitario europeo, Firenze 1994.
Klepsch E.A., Zur Geschichte der christlich-demokratischen Bewegung in Europa, Knoth, Melle 1990.
Klepsch E.A., Der europäische Abgeordnete, in collaborazione con E. Reister, Nomos Verlagsgesellschaft, Baden-Baden 1978.