Lalumière, Catherine
L. (Rennes 1935) è laureata in diritto pubblico e diplomata in scienze politiche e storia del diritto. Nel 1960 inizia la sua carriera a Rennes come assistente nella Facoltà di diritto, poi come docente nell’Università di Bordeaux I e all’Institut d’études politiques, prima di trasferirsi all’Università di Parigi I.
Simpatizzante socialista, aderisce al Partito solo nel 1973. Ma la sua ascesa è rapida perché viene nominata delegata nazionale incaricata della funzione pubblica nel 1975 ed è eletta nel comitato direttivo in occasione del congresso di Metz del 1979. Partecipa al gruppo di lavoro sul decentramento costituito da Pierre Mauroy in vista delle elezioni presidenziali del 1981, a fianco di parlamentari come Hubert Dubedout, di professori di diritto come suo marito Pierre L. e di membri del Consiglio di Stato. Dopo la vittoria socialista nel maggio 1981 entra a far parte del governo Mauroy come segretario di Stato presso il primo ministro, incaricata della funzione pubblica e delle riforme amministrative. Poiché il nuovo presidente François Mitterrand ha sciolto l’Assemblea, L. è eletta deputata di Bordeaux in giugno ma cede il suo seggio a Marcel Join per diventare ministro per i Consumi nel secondo governo Mauroy (1981-1983), poi segretario di Stato presso il ministro dell’Economia e delle Finanze nel terzo (1983-1984). Dopo la sostituzione di Mauroy con Laurent Fabius, L. dà inizio alla sua carriera europea come incaricata degli Affari europei presso il ministro degli Esteri Roland Dumas (1984-1986).
Alle elezioni legislative del 1986 la sinistra torna all’opposizione e L. è eletta deputata socialista della Gironda. Dal 1989 al 1995 è anche consigliere comunale di Talence, municipalità alla periferia di Bordeaux. Ma porta avanti soprattutto il suo impegno europeo. È segretario generale del Consiglio d’Europa dal giugno 1989 al maggio 1994 e consigliere comunitario per la comunità urbana di Bordeaux.
Allontanatasi dal Partito socialista, alle Elezioni dirette del Parlamento europeo del giugno 1994 è eletta nella lista del Partito radicale di sinistra in cui è capolista Bernard Tapie. Quindi presiede il gruppo parlamentare dell’Alleanza radicale europea fino al 1999. È membro della Commissione affari esteri, per la sicurezza, per la politica di difesa, della sottocommissione per la sicurezza e il disarmo, della Delegazione per i rapporti con la Russia, l’Ucraina, la Bielorussia e la Moldavia, infine membro supplente della Delegazione alla Commissione parlamentare mista Unione europea-Ungheria. Nel 1999 è rieletta deputato europeo nella lista “Costruiamo la nostra Europa” ed entra nell’ufficio del gruppo parlamentare del Partito socialista europeo (PSE). È membro della Commissione affari esteri, per i Diritti dell’uomo, per la sicurezza comune e la politica di difesa (v. anche Politica europea di sicurezza e difesa) e membro supplente della Commissione per lo sviluppo e la cooperazione (v. anche Politica europea di cooperazione allo sviluppo). È anche membro della delegazione per i rapporti con l’Assemblea parlamentare dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO) e della delegazione alla commissione parlamentare di cooperazione Unione europea-Russia. Nel 2002 è eletta vicepresidente del Parlamento europeo. In occasione del rapporto sull’Allargamento in dicembre, si rammarica che non sia stata promossa nessuna vera campagna d’informazione, nei riguardi sia delle popolazioni interessate che degli abitanti dell’Unione europea.
Dopo aver perso il marito, il professor Pierre L., scomparso il 21 gennaio 1996, si impegna nella vita politica dell’Ile-de-France ed è consigliere regionale radicale di sinistra di questa regione dal 1998 al 2004. Entra a far parte dell’Alto consiglio di cooperazione internazionale, istanza consultiva presso il primo ministro, alla sua creazione nel 1999 e conserva questo mandato fino al 2002.
Nel giugno 2004 non rientra al Parlamento europeo e si dedica alla presidenza della Maison d’Europe a Parigi. Vicepresidente del Partito radicale di sinistra dal gennaio 2005, fa campagna a favore della Costituzione europea in occasione del referendum di maggio. membro dell’ufficio del Mouvement européen France, presieduto da Pierre Moscovici, vicepresidente del Mouvement européen international (v. anche Movimento europeo) e dirige il Relais culture Europe, creato nel 1998 e destinato ad accompagnare l’attuazione del programma “Cultura 2000”.
Noëlline Castagnez (2005)