Mavros, Georgios
Uomo politico di centro, M. (Castelorizo 1909-Atene 1995) studiò giurisprudenza ad Atene e Berlino e insegnò alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Atene dal 1938 al 1942.
Divenne membro del Parlamento greco per la prima volta nel 1946 e fu ministro dei governi di centro che si formarono fino al 1964. Ricoprì anche la carica di governatore della Banca di Grecia (1964-1966). Inizialmente fu membro del Partito liberale, partito creato da Eleftherios Venizelos all’inizio del XX secolo. Dopo il 1961 venne eletto con l’Unione di centro (Enossis Kentrou), la coalizione guidata da Georgios Papandreu.
Nel 1974 M. fu una delle personalità politiche del paese a schierarsi apertamente con l’arcivescovo Makarios quando la giunta greca cercò di rovesciarlo dalla presidenza della Repubblica di Cipro. Dopo l’invasione turca dell’isola e il crollo della dittatura in Grecia, Konstantinos Karamanlis formò un governo di unità nazionale e M. fu nominato ministro degli Affari esteri. In tale veste avviò contatti diplomatici a Ginevra in merito al problema di Cipro. Fu durante il suo mandato che ebbe inizio la seconda fase dell’operazione militare turca (“Attila II”) presto seguita dal ritiro della Grecia dalle strutture militari dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO).
Sugli obiettivi generali di politica estera del paese, M., nuovo leader dell’Unione di centro dal settembre 1974, e Konstantinos Karamanlis condivisero la stessa posizione. Nello specifico, M. sostenne fortemente la politica di Karamanlis a favore dell’adesione greca alla Comunità economica europea (CEE), che in seguito ritenne l’evento più importante nella storia contemporanea del paese. A suo avviso l’adesione rappresentava anche un modo per consolidare la democrazia nel paese. Nel 1974 in qualità di ministro degli Affari esteri M. era stato incaricato da Karamanlis di preparare le fasi diplomatiche in vista dell’ingresso della Grecia nella CEE. Nel 1975 come capo dell’opposizione sostenne ancora una volta l’orientamento europeista della politica estera greca. Il centro assunse quindi una posizione europeista insieme alla destra di Karamanlis e agli eurocomunisti greci (v. Eurocomunismo), in contrapposizione al Movimento socialista panellenico (Panellinio sosialistiko kinima, PASOK) e al Partito comunista greco (Kommunistikό komma Elladas, KKE). Nel 1979, come membro indipendente del parlamento, M. votò a favore dell’adesione greca alla CEE.
Nel 1974 divenne leader del centro e della nuova coalizione tra centristi e forze socialdemocratiche (Enossis Kentrou-Nees Dynameis). Ciò nonostante, nel panorama politico post dittatura il centro fu in costante declino. Nel 1977 divenne evidente che il partito non riusciva più ad attirare il suo vecchio elettorato che stava virando soprattutto verso il PASOK. Alla fine M. si dimise dalla leadership del partito di centro ora denominato EDIK (Enosi dimokratikou kentrou) e nel 1981 aderì al PASOK. Nel 1985 divenne europarlamentare, candidato del PASOK e membro del gruppo socialista; fece parte della Commissione per gli Affari istituzionali, della Commissione per i problemi economici e monetari e la politica industriale, della Commissione per il regolamento e le petizioni, della Commissione per il controllo di bilancio e della Delegazione per le relazioni con il Comitato dei parlamentari dell’Associazione europea di libero scambio (EFTA).
Sebbene M. fosse stato costantemente presente sulla scena politica greca nella sua lunga carriera assumendo anche la leadership del centro, nella Grecia del dopo dittatura, si limitò a svolgere un ruolo di sostegno senza esercitare alcuna significativa influenza sul destino del paese.
Sofia Papastamkou (2012)