Mercato comune del Sud
MERCOSUR (Mercado común del Sur) è un accordo di integrazione economica siglato da Argentina, Brasile, Uruguay, Paraguay e Venezuela, che prevede la libera circolazione di beni, servizi e fattori produttivi tra i paesi membri. Si tratta di uno dei maggiori raggruppamenti economici mondiali, dopo North American free trade agreement (NAFTA) e Unione europea (UE). Istituito nel 1991 dal Trattato di Asunción (poi aggiornato dall’Intesa di Ouro Preto nel 1994), MERCOSUR ha in realtà origini che risalgono a circa vent’anni prima.
Negli anni Settanta, infatti, l’Uruguay aveva approfondito le proprie relazioni commerciali con il Brasile e l’Argentina, sottoscrivendo con questi paesi rispettivamente il Protocollo de expansión comercial e il Convenio argentino uruguaio de cooperación economica. Negli anni Ottanta anche Argentina e Brasile siglarono tra loro 24 protocolli bilaterali che facevano riferimento a diversi ambiti.
Nel 1985 il presidente argentino Raoul Alfonsin e quello brasiliano José Sarney sottoscrissero la dichiarazione di Foz do Iguazù con la quale si istituiva la Commissione mista per l’integrazione tra i due paesi.
Nel 1990 sempre Argentina e Brasile siglavano l’Acuerdo de complementación económica (Asociación latinoamericana de integración, ALADI), attraverso cui regolavano le precedenti intese di natura commerciale. Contemporaneamente, rappresentanti del governo argentino e brasiliano incontravano personalità uruguaiane e paraguaiane, dal momento che anche gli altri due paesi del Cono Sur avevano manifestato il proprio interesse a essere inclusi nel processo di integrazione in corso.
Nel 1991 venne firmato il già citato Trattato di Asunción. All’interno di questo accordo di integrazione economica si sanciva la costituzione di un’unione doganale che prevedeva un programma di coordinamento delle politiche macroeconomiche dei paesi membri e l’istituzione di una tariffa doganale comune nei confronti dei paesi terzi.
Oltre agli Stati già citati, dal luglio 2006, è membro di tale unione anche il Venezuela, mentre Bolivia, Cile, Colombia, Ecuador e Perù conservano il ruolo di associati. Il Messico svolge la funzione di paese osservatore.
MERCOSUR si basa su una struttura istituzionale piuttosto complessa. Esistono tre organismi dotati di capacità decisionale: il Consejo del mercado común (CMC), l’organo principale del MERCOSUR, incaricato della direzione politica del processo di integrazione, il Grupo de mercado común (GMC), con funzione esecutiva rispetto alle decisioni prese all’interno del GMC e la Comisión de commercio del MERCOSUR (CCM), preposta al controllo dell’applicazione degli strumenti di politica commerciale comuni, concordati dai paesi membri. Esistono, poi, due istituzioni di natura rappresentativa: la Comisión parlamentaria conjunta (CPC), che riunisce parlamentari di ciascun paese membro, presenti in numero uguale per ognuno degli Stati, e il Foro consultivo económico-social (FCES), che rappresenta il settore economico e quello sociale di ciascun paese, formato anch’esso da un numero uguale di rappresentanti per ogni Stato. Si tratta dell’unico organismo del MERCOSUR che è costituito anche da rappresentanti del settore privato. Esiste, infine, un organo amministrativo, la Secretaría administrativa de Mercosur (SAM), con sede permanente a Montevideo.
L’evoluzione del progetto espresso da MERCOSUR ha subito una forte battuta d’arresto tra la fine degli anni Novanta e l’inizio del nuovo millennio in occasione delle crisi valutarie che hanno colpito rispettivamente il Brasile e, soprattutto, l’Argentina.
Inoltre, a dispetto di quanto statuito nei Trattati di Asunción e Ouro Preto, continuano a sussistere controversie tra i paesi membri riguardanti le rispettive politiche commerciali che, di fatto, molto spesso impediscono un reale processo di integrazione economica.
Per quanto riguarda le relazioni con l’Unione europea, nel 1995 quest’ultima firmava un accordo con MERCOSUR (entrato in vigore nel 1999) che prevedeva tre assi di collaborazione: la costituzione di un partenariato tra le due parti su questioni politiche e di sicurezza, l’istituzione di un processo rafforzato di cooperazione nel settore economico e in quello istituzionale, nonché la creazione di una zona di libero scambio per merci e servizi, sempre in ossequio alle norme della Organizzazione mondiale del commercio (OMC).
José Luis Rhi-Sausi (2007)