Narjes, Karl-Heinz
N. (Soltau1924), conseguita la maturità con il massimo dei voti, nel 1941 prende servizio nella marina militare e cade prigioniero dei britannici nel febbraio 1944. Nel 1945 viene trasferito in un campo di prigionia in Canada. Liberato nel 1947, N. si trasferisce ad Amburgo, dove si laurea in scienze giuridiche. Nel 1952 consegue il dottorato di ricerca, discutendo una tesi sulle unioni doganali ed economiche come forme del diritto nella politica estera, e nel 1955 entra al ministero degli Esteri come attaché.
La carriera di N. al servizio delle Istituzioni comunitarie ha inizio nel 1958, quando viene nominato, dietro segnalazione del referente personale di Walter Hallstein, Swidbert Schnittenkötter, vicecapo di gabinetto del presidente della Commissione europea. Nel giro di pochi anni N. guadagna la fiducia e la stima di Hallstein, il quale nel 1963 lo promuove a capo di gabinetto della Commissione. A distanza di anni N. ricorderà il primo presidente della Commissione europea come un lavoratore infaticabile e tenace. I primi dieci anni di attuazione dei Trattati di Roma sono anni intensi e soprattutto ricchi di contrasti tra la Francia gollista e la Commissione europea. Alla fine – e questa è anche la conclusione a cui giunge N. – non ci sarà né un vincitore, né uno sconfitto (v. Narjes, 2004). Charles de Gaulle non riesce a promuovere quella riforma delle Comunità economica europea che avrebbe dovuto assicurare alla Francia il ruolo guida del processo di costruzione europea, mentre la Commissione non riesce a impedire lo spostamento dell’equilibrio istituzionale del sistema comunitario a favore della logica intergovernativa (v. Ludlow, 2006) (v. Integrazione, teorie della; Integrazione, metodo della).
Con la fine della presidenza Hallstein termina anche la prima esperienza di N. presso la Commissione europea. Vi tornerà all’inizio degli anni Ottanta con gli auspici del cristiano-democratico Helmut Kohl, all’epoca leader dell’opposizione. Dal 1967 al 1981 N. si dedica, infatti, alla politica nazionale tra le fila della Christlich-demokratische Union (CDU). Nel 1967 fa il suo ingresso nel partito e due anni dopo viene eletto deputato nel Consiglio regionale dello Schleswig-Hollstein, dove dal 1971 al 1973 ricopre anche l’incarico di ministro dell’Economia e dei Trasporti. Infine, nel 1972 viene eletto al Bundestag, dove rimane fino al 1981. Sempre nel 1981 N. assume l’incarico di Commissario europeo per il Mercato interno, l’Unione doganale, l’Ambiente e la Sicurezza. Supportato dalla Germania e dai paesi del Benelux, e successivamente anche dai paesi tradizionalmente più protezionisti come la Francia, la missione principale di N. in questi anni è quella di provvedere all’eliminazione del maggior numero di barriere tariffarie e doganali che impediscono il completamento, prima ancora che il corretto funzionamento, del Mercato comune.
In questa prospettiva, il primo risultato importante viene raggiunto a Fontainebleau nel marzo 1984, soprattutto grazie all’azione sinergica di Francia e Germania (v. Accordi di Fontainebleau). Alla coppia franco-tedesca si aggiungerà poco dopo anche Jacques Delors nelle vesti di Presidente della Commissione europea (v. Saunier, 2001, pp. 463-485). Nel 1984 N. viene riconfermato come Commissario europeo, ottenendo l’incarico di vicepresidente della Commissione Delors, con deleghe per la Ricerca, la Politica industriale e l’Innovazione. Il nuovo ambito di competenza non gli impedirà comunque di lavorare all’obiettivo del mercato unico fino alla scadenza del suo secondo mandato nel 1988.
Gabriele D’Ottavio (2012)