P. (Cleveleys 1944) fu attivo nel Partito conservatore dal 1966 al 1979, compreso un periodo come consigliere nel governo di Edward Heath (1970-74). All’epoca del referendum del 1975 sull’adesione britannica al Mercato comune collaborò con il nuovo leader conservatore Margaret Thatcher, la quale, come P. ricorda nelle sue memorie, «pronunciò dei validi discorsi europeisti, che aiutai a preparare».
Nel 1979 divenne membro del parlamento britannico e nel 1989 fu promosso al gabinetto. Nei primi anni del governo di John Major si affermò come personaggio molto influente, diventando presidente del partito dal 1990 al 1992. In questo periodo contribuì a ristabilire un rapporto normale con i partner europei. Negoziò in Europa l’adesione del Partito conservatore al gruppo parlamentare di centrodestra. Fu nello stesso periodo che il governo Major negoziò il Trattato di Maastricht nel 1991, in quella che P. ebbe a definire «un’esemplare combinazione di leadership di partito e di diplomazia europea». Fu soltanto successivamente che affiorarono profonde divisioni nel Partito conservatore tra l’ala a favore di Maastricht e quella euroscettica che temeva le implicazioni del Trattato in direzione di una unione “più stretta” (v. Euroscetticismo). Dopo la perdita del seggio al Parlamento britannico alle elezioni politiche del 1992, P. divenne governatore di Hong Kong. Fu in questo periodo che sovrintese alla cessione del territorio dal Regno Unito alla Cina (nel 1997.
In qualità di Commissario europeo dal 1999 al 2004, fu responsabile delle relazioni esterne dell’Unione europea (UE). P. ricoprì tale carica in un momento turbolento nella scena mondiale, con gli attacchi terroristici del 2001 in America e le conseguenti guerre in Afghanistan (2001) e in Iraq (2003) nonché la continua instabilità in molte regioni del mondo, soprattutto nel Medio Oriente. A quel tempo, l’UE procedeva con l’Allargamento, accogliendo nel 2004 dieci nuovi Stati, di cui otto appartenenti all’Europa orientale che avevano avuto fino a non molto tempo prima un regime comunista. P. aveva sempre sostenuto questo passo, ritenendolo un’unione storica tra l’Europa orientale e occidentale.
P. è sempre stato definito un accanito europeista, suscitando in gran parte l’irritazione dei colleghi più euroscettici del Partito conservatore. Si è spesso pronunciato sulla necessità che l’UE si occupasse dell’Europa e ne approfondisse l’integrazione. Ha sempre sostenuto l’adesione turca all’Unione, considerandola «un’opportunità per dare all’UE un nuovo dinamismo e un nuovo scopo».
Attualmente riveste la carica di cancelliere dell’Università di Oxford, mantenendo allo stesso tempo un costante interesse verso i problemi della politica e delle tematiche europee.
Zaki Cooper (2009)