Peterle, Alojz
Alojz (Lojze) P. (Čužnja, Slovenia 1948), proveniente da una famiglia cattolica, dopo gli studi di geografia e storia e di economia compiuti a Lubiana si occupa di questioni ambientali nel settore dell’assetto territoriale e dell’urbanistica, e lavora come ricercatore presso l’Istituto di pianificazione urbana della Repubblica di Slovenia. Successivamente, diventa consulente per le questioni ambientali dell’Istituto di pianificazione sociale e partecipa al gruppo di lavoro Alpe-Adria.
La folgorante carriera politica di P. comincia alla fine degli anni Ottanta. Nel 1989 fonda il Movimento cristiano-sociale sloveno, che presto si trasforma nel partito dei Cristiano-democratici sloveni (Slovenski krščanski demokrati, SKD). Al primo congresso, si candida con successo alla presidenza del partito, carica che eserciterà per più di dieci anni.
Nel 1990, quando la Slovenia faceva ancora parte della ex Iugoslavia, si tengono le prime elezioni democratiche slovene. La coalizione anticomunista Demos (Demokratična opozicija Slovenije) vince le elezioni e P. viene eletto deputato all’Assemblea nazionale. Il 16 maggio 1990 diventa primo ministro del primo governo democratico sloveno. Negli ambienti politici europei viene già paragonato a illustri politici come Alcide De Gasperi, il quale aveva guidato l’Italia, devastata dalla guerra e dal fascismo, in un percorso di importanti riforme rendendola uno dei paesi protagonisti del nuovo ordine politico europeo.
Nel 1990 P. viene considerato all’estero la più convincente figura politica slovena. Sotto la sua leadership, la Slovenia diventa uno Stato indipendente e internazionalmente riconosciuto e viene introdotta la nuova valuta slovena, il tallero. Durante il suo mandato, viene abolita l’autogestione socialista.
Nel 1992 si tengono le seconde elezioni parlamentari slovene e P. diventa deputato all’Assemblea nazionale. Viene nominato ministro degli Affari esteri e assume l’incarico di vicepresidente del governo guidato da Janez Drnovšek. Nel 1994, a causa di conflitti sorti all’interno della coalizione di governo, termina il suo mandato.
Alle elezioni del 1996 P. viene eletto deputato all’Assemblea nazionale nella lista di candidati dei Democratico-cristiani sloveni. All’interno dell’Assemblea nazionale guida la commissione per gli Affari europei. Inizia così il suo intenso impegno nella politica europea.
Nel 2000 i Democratico-cristiani sloveni e il Partito popolare uniscono le loro forze fondando un nuovo partito comune, il Partito popolare (Slovenski krščanski demokrati–Slovenska ljudska stranka SKD-SLS,) e P. ne diventa il vicepresidente. Tuttavia, il nuovo partito non corrisponde alle sue aspettative e P., dopo un breve intermezzo nel 2000 come ministro degli Esteri nel governo guidato da Andrej Bajuk, fonda con il primo ministro un nuovo partito, Nuova Slovenia.
Alle elezioni politiche del 2000, P. viene eletto deputato nella lista di candidati di Nuova Slovenia all’Assemblea nazionale, dove diventa membro della Commissione di Politica estera nonché della Commissione per la Difesa e di quella costituzionale. Nel 2001 viene eletto presidente della Commissione per gli Affari europei.
Nel febbraio del 2002 viene eletto rappresentante dell’Assemblea nazionale alla Convenzione europea. Dal 15 aprile 2002 diventa inoltre membro del Presidium di tale Convenzione come rappresentante dei parlamenti nazionali dei paesi candidati in seno al Presidium. P. non rappresenta soltanto la Slovenia, ma anche i nuovi dieci Stati membri che aderiranno all’Unione europea (UE) il 1° maggio 2004 nonché Bulgaria, Romania, Turchia. P. è l’unico rappresentante dei 10 più recenti Stati membri dell’UE nel Presidium della Convenzione europea. In queste funzioni, interviene in favore dell’uguaglianza di tutti gli Stati membri e presiede uno speciale gruppo di contatto per il settore della cultura.
Nel 2002 partecipa al gruppo di lavoro per lo sviluppo sostenibile, costituito dall’allora Presidente della Commissione europea, Romano Prodi (v. anche Commissione europea). Nel 2004 diventa europarlamentare nella lista del partito Nuova Slovenia affiliato al Partito popolare europeo (PPE). Nel 2007 si presenta come candidato alla presidenza della Repubblica con l’appoggio dei tre maggiori partiti del centrodestra, ma perde al ballottaggio contro il candidato del centrosinistra Danilo Türk.
Per i suoi meriti nel processo dell’integrazione europea (v. Integrazione, teorie della; Integrazione, metodo della), P. ha ricevuto un premio dalla Fondation du Merite Européen, conferito già ad altri numerosi politici europei, quali l’ex presidente della Commissione europea Jacques Santer o l’ex ministro degli Esteri tedesco Hans-Dietrich Genscher. Dalla rivista “European voice” gli è stato inoltre conferito il premio “Europeo dell’anno 2003” per la sua attività nell’ambito della Convenzione per il futuro dell’Europa.
Sara Brezigar (2007)