P. (Kropa, Slovenia 1958), studia economia a Lubiana, dove si laurea nel 1989 e consegue il dottorato di ricerca nel 1993, dedicandosi per i successivi otto anni alla ricerca economica.
Nel 1984 diventa vicedirettore dell’Istituto di analisi macroeconomica e sviluppo. Nel 1988 è ricercatore presso l’Istituto di ricerca economica di Lubiana. Nel 1993 decide di far ritorno all’Istituto di analisi macroeconomica e sviluppo, di cui diventa direttore, e ricoprirà tale carica fino al 2001, quando inizia a insegnare alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Lubiana.
L’interesse di P. per le questioni europee si manifesta già alla fine degli anni Novanta. Egli non mancherà mai di sottolineare come l’Adesione all’Unione europea (UE) sia l’unico percorso sensato per la Slovenia, poiché determinerebbe la spaccatura dei centri di potere politici ed economici, e metterà ripetutamente in guardia contro l’isolamento che, a suo avviso, sarebbe un non-sense politico ed economico.
Nell’aprile del 1988 assume la guida della delegazione di negoziatori della Repubblica di Slovenia per l’adesione all’Unione europea. La composizione della delegazione si basa sulla proposta del ministro degli Affari europei Igor Bavčar e poi sulle indicazioni di P. L’obiettivo è quello di garantire che nella scelta dei membri della delegazione prevalga la competenza sugli interessi politici e di parte. A formare la delegazione è un gruppo di dieci membri, nominati soprattutto sulla base della conoscenza specialistica e dell’assenza di affiliazione politica. Come capo negoziatore, P. è responsabile principalmente dei negoziati sui 31 capitoli dell’Acquis comunitario, quelli che la Slovenia deve adottare e implementare prima dell’adesione del 1° maggio 2004.
Uno dei compiti più impegnativi che P. deve svolgere in qualità di capo negoziatore è informare il pubblico circa la sua attività e i progressi dei negoziati. Pur essendo a favore dell’adesione slovena all’UE, come i risultati del referendum svoltosi in Slovenia il 23 marzo hanno chiaramente mostrato (con l’89,6% a favore e un’affluenza del 60,3%), i cittadini seguono molto attentamente il processo negoziale. P. deve inoltre affrontare le critiche da parte dei gruppi di interesse. Nella sua attività di capo negoziatore, viene coadiuvato dall’ufficio governativo degli Affari europei, che fornisce a lui e alla sua delegazione supporto tecnico e altre forme di assistenza necessarie.
L’abilità con cui svolge il ruolo di capo negoziatore non passa inosservata, e il quotidiano sloveno “Delo” proclama P. politico dell’anno 2002.
Nel giugno del 2000 P. viene nominato per 6 mesi direttore facente funzioni dell’ufficio governativo degli Affari europei, l’unità centrale di coordinamento per la gestione degli affari europei. L’anno dopo diventa consulente ministeriale degli Affari europei, che ha la sua base presso l’Ufficio del primo ministro. La funzione principale di P. è quella di fornire consulenza specialistica a sostegno delle decisioni del primo ministro sugli affari europei. All’inizio del 2002, quando Igor Bavčar, all’epoca ministro degli Affari europei, decide di abbandonare la politica, P. gli subentra, diventando ministro senza portafoglio degli Affari europei e continuando a esercitare al contempo le funzioni di capo negoziatore.
Come ministro degli Affari europei e capo negoziatore, P. chiude i negoziati con l’UE. La delegazione di negoziatori viene formalmente sciolta nell’aprile del 2003.
Nel novembre del 2003, quando la Commissione europea pubblica la sua ultima relazione sul grado di preparazione dei Paesi candidati all’adesione, la Slovenia viene dichiarata lo Stato più preparato. Ciò rappresenta un grande riconoscimento per il lavoro svolto da P.
Il governo di centrosinistra guidato dal primo ministro Anton Rop propone P. come primo membro sloveno della Commissione a Bruxelles. Il Presidente della Commissione europea in carica all’epoca, Romano Prodi, gli offre la posizione di Commissario temporaneo per l’Allargamento europeo e P. svolge il suo incarico insieme al tedesco Günther Verheugen dal 1° maggio al 31 ottobre 2004.
Lo stesso governo guidato da Anton Rop candida P. come commissario sloveno all’interno della successiva Commissione europea guidata da José Manuel Durão Barroso. Con il sostegno del nuovo governo sloveno di centrodestra guidato dal primo ministro Janez Janša, il cui Partito socialdemocratico di Slovenia vince le elezioni nell’ottobre del 2004, P. prosegue nel suo incarico di commissario per la Scienza e la ricerca all’interno della Commissione Barroso, che entrerà in carica soltanto il 22 novembre 2004 a seguito di complicazioni in seno al Parlamento europeo.
Sara Brezigar (2008)
Bibliografia
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Fink-Hafner, D., Lajh, D., Managing Europe from Home: the Europeanisation of the Slovenian Core Executive. FDV: Lubiana, 2003.
Potočnik , J., in Europa, Evropska Komisija, Janez Potočnik.
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