Riviste Europeiste
Per riviste europeiste s’intendono quelle pubblicazioni che hanno appoggiato e sostengono tuttora il processo d’integrazione del continente (v. Integrazione, teorie della; Integrazione, metodo della), contribuendo al dibattito e operando per diffondere la conoscenza delle varie tematiche presso l’opinione pubblica, ma non sono l’organo di alcun movimento per l’unità europea (v. Riviste dei movimenti per l’unità europea).
Essendo il panorama molto vasto, tale rassegna non pretende di essere esaustiva, ma di fornire un quadro complessivo delle principali pubblicazioni.
Nel settembre 1945 Antonio Milo di Villagrazia, convinto federalista (v. Federalismo), lanciò il mensile di “civiltà europea” intitolato “Mondo europeo”, il quale veniva edito anche in inglese. Fine della rivista era quello di «riallacciare le fila di quello spirito europeo che in questi ultimi anni sono state spezzate, riprendendo così la tradizione di un ricco scambio fra le culture dei vari paesi, al quale l’Italia ha sempre dato incremento». Lo stesso titolo della rivista si riferiva tanto a “una realtà di fatto”, cioè all’omogeneità degli usi, costumi e tradizioni del continente europeo, quanto a un “programma”, ossia alla battaglia a favore dell’unificazione dell’Europa stessa. Nel secondo numero (ottobre-novembre 1945) veniva significativamente pubblicata una lettera aperta del direttore al presidente degli USA Harry Truman, in cui si denunciavano i pericoli di una divisione dell’Europa e si auspicava come un’unica soluzione possibile la federazione (ad essa seguirono altre lettere aperte indirizzate a Clement Attlee, Stalin, Félix Gouin ed Enrico De Nicola). A partire dal terzo anno di vita la rivista passò a un formato più grande, restando sempre sotto la direzione di Milo di Villagrazia, autore degli editoriali in prima pagina. Ha cessato le pubblicazioni nel 1949.
Il quindicinale (poi settimanale) “Europa socialista” venne fondato e diretto da Ignazio Silone (il quale aveva già diretto durante l’esilio in Svizzera “L’Avvenire dei lavoratori”, un importante “laboratorio” per il rinnovamento socialista e la diffusione degli ideali europeistici e federalisti europei, diretto, dopo il suo ritorno in Italia, nell’ottobre 1944, da Guglielmo Usellini) sino alla chiusura (1946-1949) in collaborazione con Tullio Vecchietti. Il periodico, appartenente all’area variegata del socialismo autonomista, si fece aperto sostenitore degli “Stati Uniti socialisti d’Europa”. Nel 1949, a Strasburgo, Alfred Biedermann fondò “Vers l’Europe. Organe d’information et d’action européennes”. Mensile sobrio e curato, commentava i principali avvenimenti europei seguendo gli sviluppi del processo d’integrazione e battendosi apertamente a favore del principio di sopranazionalità.
Nel 1954 Mario Zagari e André Philip (presidente dell’esecutivo internazionale del Movimento socialista per gli Stati Uniti d’Europa) diedero vita a “Sinistra europea” (1954-1989), pubblicazione quindicinale edita in collegamento con la “gauche européenne” e sotto gli auspici del Movimento socialista per gli Stati Uniti d’Europa (MSEUE). Zagari era il direttore responsabile, mentre Ignazio Silone, Margherita Barnabei, Vincenzo Mazzei ed Enrico Paresce lo affiancavano quali membri della commissione editoriale. «Le nostre colonne saranno dedicate alla polemica attuale tra socialisti tedeschi, britannici, e tra quelli dell’Europa occidentale e nell’ambito stesso del socialismo italiano sul problema dell’unità e dell’avvenire del nostro continente […]. Ci dedicheremo a un dialogo sincero tra il socialismo democratico e l’ala sociale del sindacalista della democrazia cristiana sui problemi e il programma di una forza di sinistra su scala europea», si leggeva sul primo numero (giugno 1954). Con le prime elezioni dirette del Parlamento europeo, nel 1979, la rivista, ormai mensile, venne rinnovata graficamente; nel 1986 ebbe inizio una nuova serie, bimestrale, sotto la direzione di Luciano Fraschetti. Zagari, sempre più assorbito dagli impegni internazionali – nel 1988 venne nominato presidente del Consiglio italiano del movimento europeo (CIME) – continuò a collaborare assiduamente.
Zagari si fece promotore di un’altra rivista di politica ed economia vicina alla sinistra: “Iniziativa europea” (1959-1974), edita a Roma, di cui fu anche il direttore. Tale iniziativa editoriale si proponeva di «contribuire alla creazione di una comunità unita», veramente espressione dei popoli europei, e restava aperta alla collaborazione di chiunque fosse interessato ai temi dell’integrazione politica ed economica dell’Europa. Vi collaborarono André Philip, Ugo La Malfa, Ferruccio Parri, Riccardo Lombardi, Altiero Spinelli. Nel 1974, divenuta ormai organo dell’Istituto di Studi sull’Europa e i paesi in via di sviluppo, si propose con una veste grafica moderna e, soprattutto, come “luogo d’incontro” delle tesi utili alla creazione di una comunità europea veramente integrata, sulla base del modello proposto dai gruppi della sinistra socialista e democratica.
All’interno delle pubblicazioni europeiste sono numerosi i bollettini editi dagli istituti o centri di ricerca. Fra questi va segnalata l’iniziativa, a metà degli anni Sessanta, dell’Istituto di studi europei “Alcide De Gasperi”, un bollettino in quattro lingue (italiano, francese, tedesco e spagnolo), sotto la direzione di Giovanni Zaccaria – già direttore dell’Istituto stesso – con Michele Formica a capo della redazione. L’Istituto nacque a Roma nel 1953 per impulso dello stesso Alcide De Gasperi – che fu il primo direttore – Konrad Adenauer e Robert Schuman allo scopo di contribuire allo sviluppo di una coscienza europeistica, favorendo lo scambio fra studenti, docenti e ricercatori operanti a Roma e presso gli istituti confratelli delle altre università europee. Oltre alle iniziative del centro e alle notizie sul Corso di perfezionamento in studi europei (inaugurato nel 1956 e tuttora esistente), il bollettino seguiva lo stato degli studi e ricerche in corso e, soprattutto, le attività delle istituzioni europee, primo fra tutti il Parlamento di Strasburgo.
Il “Centre européen de la culture” di Ginevra, diretto da Denis de Rougemont, diede alle stampe un proprio bollettino a partire dal 1951 sino al 1977, in collaborazione con l’Institut universitaire d’études européennes. Esso era incentrato sulle diverse problematiche dell’Europa, culturali, storiche, giuridiche ed economiche. Nel 1978 il bollettino si trasformò in una serie di quaderni trimestrali intitolata “Cadmos” (dal nome del principe fondatore di Tebe e fratello di Europa) sempre diretta da De Rougemont.
Il Centro italiano di studi europei “Luigi Einaudi” diede vita a partire dall’ottobre 1970 e sino al 1992 alla rassegna trimestrale di diritto europeo “L’Italia e l’Europa”, diretta da Gian Piero Orsello e Sergio Carpinelli e con Pier Carlo Maritozzi alla testa della redazione. Scopo della rivista era quello di «analizzare il fenomeno europeo sotto l’angolazione più rigorosa della tematica giuridica», operando per la progressiva affermazione di un diritto comunitario e analizzando la partecipazione della giurisprudenza italiana all’integrazione, proprio nel delicato momento in cui si aprivano le trattative all’ingresso del Regno Unito nella Comunità economica europea e Franco Maria Malfatti assumeva la presidenza della Commissione europea. Pubblicata sino al 1975, subì un’interruzione e ricomparve nel 1979, sempre sotto la guida di Orsello, coadiuvato da un nutrito comitato di redazione, sulla scia dello “spirito nuovo” suscitato dalle prime elezioni dirette del Parlamento europeo. Con la nuova serie, la rivista ampliò le tematiche trattate, divenendo un trimestrale di “politica, economia, diritto e società”.
Fra le altre riviste propugnatrici dell’integrazione europea, va ricordata “Rassegna europea” (1959-1970), bimestrale indipendente e apartitico pubblicato a Trieste e Udine sotto la direzione di Orio Giarini (presto affiancato da Guido Comesatti e con Armando Zimolo quale redattore responsabile) allo scopo di far convergere l’attenzione dei lettori sulle varie iniziative a favore dell’Europa unita, soprattutto su quelle organizzate a Trieste. In occasione della Fiera internazionale (giugno 1959) il gruppo riunito intorno alla rivista organizzò uno “Stand Europa” per sottoporre ai visitatori un “referendum facoltativo” collegato alla campagna per il Congresso del popolo europeo, raccogliendo numerose adesioni. “Rassegna europea” non era collegata al MFE, ma conteneva un notiziario riguardante tutti i movimenti a favore dell’unificazione europea. Nel 1961 vennero inaugurati “I Quaderni di Rassegna europea” con l’opera di Federico Cellina L’Europa di Napoleone e l’Europa. Collaborarono alla rivista Altiero Spinelli, Luciano Bolis, Raymond Rifflet, Denis De Rougemont, Alexandre Marc, Andrea Chiti-Batelli, Jean-Pierre Gouzy e altri.
Negli anni Sessanta, inoltre, ebbero un notevole sviluppo le iniziative legate ai giornalisti europei. L’Associazione dei giornalisti europei (AGE), sezione italiana della Association des journalistes européens (AJE), costituitasi a Roma nel 1961 allo scopo di contribuire alla conoscenza delle problematiche europee e alla formazione dei giornalisti in questo senso, pubblicava un proprio organo “L’Europa dell’opinione”, diretto da Enrico Serra (il quale ricoprì anche la carica di segretario generale dell’AGE) con la collaborazione di Pasquale Bandiera, Vittorio Chesi, Francesco Gozzano. All’inizio degli anni Ottanta, in un periodo di forti tensioni all’interno dell’Associazione e di crisi del processo d’integrazione, alcuni giornalisti decise di dar vita a un nuovo gruppo, impegnato a sostenere, in collaborazione con il Movimento europeo, l’azione costituente del Parlamento europeo e finalizzato a un rinnovamento della professione giornalistica in modo da contribuire efficacemente a un più maturo dialogo fra i popoli europei. Nell’ottobre 1982 nacque così l’Associazione stampa europea – giornalisti per l’Europa unita (ASE), alla quale aderirono, fra gli altri, Luciano Bolis, Umberto Serafini, Andrea Chiti-Batelli, Gian Piero Orsello, Pier Virgilio Dastoli, Sante Granelli, Alfonso Iozzo, Luigi Majocchi ed Edmondo Paolini, oltre a numerosi giornalisti delle testate e agenzie più prestigiose. Organo di stampa della neonata ASE fu “Giornalisti per l’Europa Unita” (sino al 1985). In particolare, l’ASE appoggiò, attraverso il periodico, la battaglia dei federalisti per le riforme in senso sopranazionale, impegnandosi per un maggiore sviluppo di una coscienza europea nell’opinione pubblica. Il direttore fu Antonio Spinosa (poi sostituito da Michele Tito), Carlo Boccianti segretario di redazione e Rolando Renzoni responsabile. Va ricordato che nell’ottobre 2002, in occasione del convegno dell’AGE tenutosi a Sanremo per i quarant’anni dell’Associazione, è stato pubblicato il numero unico “Pagine d’Europa” (disponibile anche online).
Nell’ottobre 1965 Altiero Spinelli fondò l’Istituto di affari internazionali (IAI) e la rivista “The International spectator/Lo Spettatore internazionale” (nata come bimestrale e poi trasformatasi in quadrimestrale) della quale fu il primo direttore. Al giorno d’oggi “The International spectator”, diretta da Gianni Bonvicini, fornisce una puntuale analisi sui principali avvenimenti in Europa, Balcani e area mediterranea. Lo IAI pubblica altresì la collana dello “Spettatore internazionale” (numeri monografici), l’annuario “L’Italia e la politica Internazionale” e “I Quaderni”, brevi monografie di uno o più autori su temi specifici, spesso dedicati all’attualità dell’Unione europea (UE).
Al presente le pubblicazioni europeiste attinenti a centri o istituti sono numerose. Il (Centro nazionale di informazione e documentazione europea (CIDE) pubblica dal novembre 2005 una rassegna mensile, “L’Europa vicina”, dove vengono riportati l’attualità europea, le opinioni degli esperti su specifiche problematiche, i bandi europei e l’osservatorio normativo, le attività del Centro stesso. L’ufficio stampa del CIDE, inoltre, pubblica con la collaborazione della rappresentanza in Italia della Commissione europea le “Euro segnalazioni”, ossia una selezione di articoli della stampa europea.
Dal 2004 l’Associazione per l’incontro delle culture in Europa (APICE), presieduta da Franco Chittolina, pubblica “Apiceuropa Settegiorni”, bollettino d’informazione sulla vita dell’Unione europea; “Italianieuropei”, bimestrale dell’omonima fondazione edito dal 2001, promuove il dialogo e la riflessione sulle principali problematiche della politica europea e internazionale, contiene una sezione espressamente dedicata all’UE.
Presso la rappresentanza argentina (Buenos Aires) dell’Università di Bologna, nell’ambito dell’Observatorio de las relaciones Unión Europea-América Latina” viene pubblicata dal 2003 la rivista “Puente@Europa”; dal 2006 la rivista è trimestrale e ciascun numero è dedicato a un tema specifico (direttore editoriale Lorenza Sebesta). Il “Punto Europa” di Buenos Aires pubblica anche una newsletter telematica quindicinale, “Obreal/Eularo”, che si apre con un editoriale di approfondimento e contiene una selezione di articoli e pubblicazioni sull’Europa.
Dal 2006 l’associazione “L’Europa e il Mediterraneo”, con sede a Verona, ha lanciato il bimestrale omonimo, un periodico culturale e politico diretto da Francesco Specchia. Il Centro di iniziativa per le politiche comunitarie “Europa Liguria Mediterraneo” (ELM), nata a Genova nel 2004 e promossa dall’europarlamentare Marta Vincenti, pubblica “I quaderni di E.L.M.”, pubblicazione trimestrale che presente i documenti dell’UE e raccoglie le tesi emerse durante i laboratori dell’Associazione.
Proseguono tuttora importanti pubblicazioni quali l’organo dell’European community studies association (ECSA), “The European union review”, sorta nel 1996 in collaborazione con l’Associazione universitaria di studi europei (AUSE, componente italiana dell’ECSA). La rivista (quadrimestrale) è diretta da Dario Velo e coordinata da Silvia Bruzzi; gli indici sono disponibili online. L’European Union studies association (EUSA, fondata nel 1988) pubblica il quadrimestrale “EUSA Review”, la cui sede amministrativa è situata presso l’University center for international studies dell’Università di Pittsburgh. Essa è nata nel 2002 ed è disponibile anche online, sul sito dell’associazione; lo stesso centro pubblica anche una serie di quaderni, “State of the European union”. Vanno segnalate altresì “La Cittadinanza europea”, rivista di studi e documentazione sull’integrazione europea del Centro Altiero Spinelli per l’Europa dei popoli e la pace nel mondo (Università Roma Tre), diretto da Luigi Moccia, il quale è anche direttore scientifico del semestrale; “European voice: An independent view of the EU”, pubblicata dal gruppo “The Economist” dal 1995, è un settimanale che si propone di fornire le principali informazioni sulla realtà europea e sulle attività delle istituzioni comunitarie in maniera autorevole e indipendente, contribuendo al dibattito anche grazie all’organizzazione di seminari e conferenze. Infine, la “Lettre du Mouvement européen”, del segretariato generale del Movimento europeo (1997).
Le riviste ufficiali della CE/UE
Le pubblicazioni ufficiali dell’Unione europea sono molto numerose, pertanto di seguito verranno segnalate solo le principali.
“Comunità europee”, il notiziario ufficiale delle Comunità, è stato pubblicato dal 1955 al 1986. Il “Bollettino delle Comunità europee” (1968-1993), divenuto nel 1994 “Bollettino dell’Unione europea”, forniva un quadro generale mensile dell’attività della Commissione e delle altre istituzioni comunitarie. Dal settembre 2009 è stato sostituito dal sito web “EU News”.
Ogni anno è pubblicata, a cura della Commissione, la “Relazione generale sull’attività dell’Unione europea”.
Numerosi sono gli altri bollettini d’informazione, emanazioni delle diverse direzioni generali, specializzati sulle politiche ambientali, sociali, della comunicazione, dell’innovazione tecnologica, della salute, ecc. Accanto a esso, di grande rilevanza è naturalmente la “Gazzetta ufficiale dell’Unione europea”.
Nel 1980 nacque “Crocodile. Lettre aux membres du Parlement européen”, sotto la direzione di Altiero Spinelli e Felice Ippolito e con Virgilio Dastoli come redattore responsabile. Si trattava dell’organo del Club del Coccodrillo, sorto un anno prima durante una cena presso l’omonimo ristorante di Strasburgo. Edito in più lingue sino al 1983 – vale a dire alla vigilia dell’approvazione del progetto preliminare di Trattato per l’Unione europea – “Crocodile” riapparve nel 1990, quale organo dell’Intergruppo federalista, costituitosi nel 1986 presso il Parlamento europeo per proseguire l’opera di Spinelli, da poco scomparso. Dopo aver cessato le pubblicazioni nel 1997, “Crocodile” in occasione dei lavori della Convenzione europea divenne una newsletter inviata a tutti i membri e a coloro che fossero interessati a seguire più da vicino il dibattito. Dal 1979 al 1992, inoltre, è stato pubblicato “Donne d’Europa” organo della Direzione generale dell’informazione, informazione della stampa e delle associazioni femminili.
Nel 1992 Eur-Op, l’ufficio delle pubblicazioni dell’Unione europea – editore della “Gazzetta ufficiale” – ha lanciato “EUR-OP News”, un bollettino gratuito che ogni tre mesi diffondeva aggiornamenti su testi, documenti, dossier e libri, ordinati per materia, favorendone la circolazione e l’acquisto da parte dei diversi soggetti interessati e, soprattutto, offrendo brevi schede e interviste destinate a chiarire i contenuti. Divenuto “Newsletter” dell’Ufficio delle pubblicazioni ufficiali nel 2001, ha cessato le pubblicazioni cartacee nel 2009 e l’attività dell’Ufficio può essere seguita sul sito web.
La rappresentanza in Italia della Commissione europea pubblica alcune newsletter gratuite, quali “InEurop@”, bollettino che informa sugli ultimi comunicati delle istituzioni europee e sulle novità del sito della Rappresentanza; “InEurop@ quindicinale”, telematico rivista edita on line dal 2006 che informa sui principali avvenimenti delle due settimane a venire e sul calendario dell’UE; “Le 12 Stelle”, bollettino settimanale di notizie sull’UE a cura della rappresentanza a Milano, edito on line dal 2003.
Numerosi, inoltre, i bollettini dei gruppi parlamentari europei, per lo più a uso interno, multilingue e disponibili anche online e affiancati da più agili newsletter.
Le riviste scientifiche
Per riviste scientifiche s’intendono quelle pubblicazioni a carattere storico, politologico, economico, ecc. le quali, pur non rientrando nella categoria delle riviste “europeiste”, si occupano delle problematiche europee attraverso apposite rubriche, studi, ricerche. Alcune hanno cessato le pubblicazioni, ma, per la loro rilevanza scientifica, costituiscono tuttora un importante documento per gli studiosi.
“Lo Stato moderno”, rivista di critica politica, economica e sociale, vicina al movimento liberalsocialista, nacque a Milano nel 1944 e proseguì le pubblicazioni sino al 1949. Diretta da Mario Paggi, vi collaborarono, fra gli altri, Gaetano Baldacci, Antonio Basso, esperto di politica internazionale, Mario Boneschi, studioso di Carlo Cattaneo, Ernesto Rossi, Riccardo Bauer, Mario Albertini, Norberto Bobbio, Luigi Salvatorelli, Giulio Bergmann, Bruno Caizzi, Umberto Segre, Gaetano Salvemini, Arrigo Cajumi, Giuliano Pischel, il gruppo legato all’Istituto per gli studi di politica internazionale (ISPI), fra cui Enrico Serra. Le vicende europee vennero interpretate sin dall’inizio in chiave federalista.
Anche la celebre rivista “Critica sociale”, fondata da Filippo Turati nel 1891 e diretta nel dopoguerra da Ugo Guido Mondolfo, seguì da subito le prime fasi dell’integrazione europea, a partire dal Piano Marshall. Di non secondaria importanza il ruolo culturale svolto da Adriano Olivetti, leader del movimento “Comunità”, il quale diresse l’omonima rivista bimestrale a partire dal 1946 e sino al 1960, anno della sua scomparsa; essa spaziava dalla politica all’economia, dall’urbanistica alla letteratura; vi collaborò assiduamente Ernesto Rossi.
“Il Ponte”, rivista di politica, economia e cultura fu fondata da Piero Calamandrei nell’aprile 1945. Anche questo mensile affonda le sue radici nell’esperienza del liberalsocialismo di Aldo Capitini e Guido Calogero, al quale lo stesso Calamandrei si avvicinò, insieme ai suoi due allievi e collaboratori Tristano Codignola e Enzo Enriques Agnoletti. Com’è noto, il movimento, poi confluito nel Partito d’azione, elaborò posizioni europeiste in politica estera. Fra i collaboratori vanno segnalati oltre Luciano Bolis, che vi diffuse il pensiero federalista, anche Gaetano Salvemini, Leo Valiani, Alessandro Galante Garrone, Gaetano Arfé, Paolo Vittorelli e molti altri. Agnoletti resse la direzione dal 1956 al 1986; attualmente “Il Ponte” è diretto da Marcello Rossi. Ne “L’agenda politica” trovano sempre ampio spazio le questioni europeiste.
Nel 1951, a Bologna, nacque “La rivista il Mulino”, bimestrale, tuttora pubblicata sotto la direzione di Piero Ignazi (il primo direttore fu Pier Luigi Contessi, sino al 1958). Incentrata sull’analisi dei fenomeni politici, sociali ed economici nazionali e internazionali, si è occupata in maniera continuativa d’integrazione europea (pubblicando interventi di Altiero Spinelli, Ennio Di Nolfo, di Roberto Santaniello, Pier Virgilio Dastoli, Tommaso Padoa-Schioppa).
La rivista “La Comunità internazionale”, organo della Società italiana per l’Organizzazione internazionale (SIOI), fondata da Roberto Ago nel 1959, viene tuttora pubblicata a Roma sotto la direzione di Luigi Ferrari Bravo (responsabile) con Pietro Gargiulo come redattore capo.
Vanno segnalate, inoltre: la “Revue du Marché commun et de l’Union européenne” (dal 1958) mensile di diritto comunitario e attualità europea; il “Journal of european integration/Revue d’intégration européenne”, rivista multidisciplinare sulle tematiche europeiste pubblicata cinque volte l’anno e diretta da Thomas Christiansen (Maastrich).
La rivista trimestrale “Affari esteri” venne promossa dal ministero dal 1969, in collaborazione con l’Associazione italiana per gli studi di politica estera, l’Istituto di studi giuridici sulla Comunità internazionale e dal Consiglio nazionale delle ricerche. Primo direttore fu Pietro Quaroni; attualmente è diretta da Achille Albonetti. Sin dagli esordi, la prestigiosa rivista ha assegnato ampio spazio alle tematiche europee (una sezione dedicata all’Europa è presente in ciascun numero), grazie agli interventi, tra gli altri, di Enrico Serra, Attilio Cattani, Giuseppe Petrilli, Achille Albonetti, Aldo Garosci, Emanuele Gazzo, Tommaso Padoa Schioppa, Carlo Russo, Joschka Fischer.
“Integration”, la rivista in lingua tedesca nata nel 1978 (la redazione era composta, fra gli altri, da Thomas Jansen), viene pubblicata tuttora dall’Institut für Europäische Politik (IEP, Berlino) – partner della Commissione europea – sotto la direzione di Heinrich Schneider ed è disponibile anche online (dal 1980 vengono pubblicati anche gli annuari).
“Comparative European Politics” è pubblicata da Palgrave Macmilian e diretta da Colin Hay, Ben Rosamond, Martin A. Schain; gli indici e alcuni articoli sono consultabili online.
“International Affairs”, pubblicata da Chatham House, dedica particolare attenzione alle questioni europee.
Vanno segnalati, infine, il prestigioso periodico statunitense “Foreign affairs”, sorto nel 1922 nell’ambito del Council of foreign relations, e altre pubblicazioni specializzate, quali “European law journal”, “Jahrbuch der Europäischen Integration” (annuario pubblicato dall’Institut für europäischen Politik di Berlino e curato da Werner Weindenfeld e Wolfgang Wessel), “The Journal of Common market studies”, il quale costituisce da più di quarant’anni un forum multidisciplinare per la valutazione e l’approfondimento delle diverse tematiche politiche ed economiche del processo d’integrazione europea.
Tra le ultime nate, le riviste on line “Perspectives on federalism”, pubblicata dal Centro Studi sul Federalismo a partire dal 2009, e “AffarInternazionali”, pubblicata dall’Istituto Affari Internazionali dal 2006, che dedicano ampio spazio alle tematiche europee.
Simona Calissano (2012)