Rochereau, Henri
R. (Chantonnay 1908-Parigi 1999), dopo aver frequentato l’università di giurisprudenza di Parigi e aver ottenuto il dottorato in diritto, tra il 1935 ed il 1939 fu segretario generale della Fédération des matériels de construction. Dopo la guerra intraprese la carriera politica sulle orme del padre, Victor Rochereau, che era stato deputato: R. fu eletto senatore indipendente della Vandea dal 1946 al 1959. Tra il 1955 e il 1958 presiedette la Commissione degli affari economici del Consiglio della Repubblica, carica che mantenne anche nel Senato della V Repubblica (tra il gennaio e il maggio 1959); nel 1958-1959 venne nominato delegato al Parlamento europeo, in seno alla quale fu presidente della Commissione della politica commerciale e della cooperazione economica con paesi terzi.
Il 28 maggio del 1959, conformemente alla nuova Costituzione, R. diede le dimissioni dalla carica di senatore per diventare ministro dell’Agricoltura nel governo di Michel Debré. Il suo ministero fu segnato dalla grande ondata di contestazione che scosse il mondo agricolo, inquieto per le ripercussioni dell’entrata della Francia nella Comunità economica europea (CEE), negli anni 1960-1961. Tra il maggio e il luglio del 1961 il Parlamento votò la legge d’orientation agricole per la riorganizzazione e la modernizzazione del mondo agricolo. Nel giugno di quell’anno, di fronte alle inquietudini crescenti delle organizzazioni contadine per l’approvazione di testi che modificavano le tariffe doganali in esecuzione dei Trattati di Roma, R. rassicurò i deputati affermando che il governo si riservava il diritto di valutare l’opportunità di passare alla seconda tappa del Mercato comune (v. Comunità economica europea).
Nell’agosto del 1961, in occasione di un rimpasto ministeriale, R. fu nominato membro della Commissione europea della CEE in sostituzione del dimissionario Robert Lemaignen, di cui prese il posto nei gruppi Affari sociali, Agricoltura, Trasporti. Era stato proprio Lemaignen a suggerire il nome di R. Questi fu accolto favorevolmente a Bruxelles e in Germania, dove si pensava che l’arrivo di un esperto di questioni agricole avrebbe avuto un’influenza decisiva sull’avanzamento della Politica agricola comune del Mercato comune. Confermato nella nuova Commissione del 1962, R. ottenne la Direzione generale dello Sviluppo dell’Oltremare (DG VIII). In questo ruolo sostenne una politica di valorizzazione dei prezzi dei prodotti di base e una apertura progressiva dei mercati industrializzati ai prodotti primari semifiniti e manifatturieri in provenienza dagli Stati associati del Madagascar e d’Africa (v. Stati africani e malgasci associati), che firmarono le Convenzioni di Yaoundé con la Comunità economica europea nel 1964 e la Convenzione di Yaoundé II nel 1968. R. riteneva che nei rapporti tra i paesi della CEE e i paesi in via di sviluppo non si trattava di cristallizzare situazioni e relazioni economiche esistenti, ma, al contrario, di aiutare l’evoluzione di questi paesi «nel senso di un’indipendenza economica maggiore degli associati e simultaneamente della loro aumentata partecipazione agli scambi internazionali». A questo proposito, a nome della commissione, egli affermava che «l’associazione di Yaoundé merita di essere considerata come modello di cooperazione reale tra stati sovrani di struttura economica diversa» (v. Conférence parlementaire de l’Association. Extraits du discours prononcé par M.R., membre de la Commission, à Dakar, in Bulletin de la Communauté économique européenne, febbraio 1965, n. 2, pp. 68-69).
R. fu nominato nella prima Commissione della Comunità europee, presieduta dal belga Jean Rey, che rimase in carica dal 1° luglio 1967 al 30 giugno 1970. In questa commissione il francese mantenne la DG VIII, rinominata Aiuto allo sviluppo. Nel 1970, in seguito alla riduzione del numero di Commissari, il Presidente della Repubblica Georges Pompidou scelse di mantenere a Bruxelles gli altri due commissari di nomina francese, Jean-François Deniau e Raymond Barre. Il primo riprese la direzione a capo della quale era stato R., nel frattempo nominato alla presidenza dell’Associazione per lo sviluppo dei grandi porti francesi, alla cui testa rimase fino al 1986.
Lucia Bonfreschi (2010)