Spénale, Georges
S. (Carcassonne 1913-Parigi 1983), dopo aver conseguito un diploma in diritto alla facoltà di giurisprudenza di Parigi, si diplomò all’École Nationale de la France d’Outre-Mer. La sua carriera amministrativa cominciò nel 1938 con un incarico all’Ufficio economico della Guinea francese; proseguì tra il 1941 e il 1943 prima nell’amministrazione dell’Alto-Volta, poi in quella della Costa d’Avorio.
Nel dopoguerra S. fu direttore del gabinetto dell’Alto commissario nell’Africa Equatoriale francese (1946-1948); ebbe un incarico in Costa d’Avorio tra il 1949 ed il 1951; ricoprì le funzioni di segretario generale del Camerun (1952-1954) e di direttore aggiunto degli Affari politici nel ministero della Francia d’Oltremare (1955). Nel 1956 nelle vesti di direttore di gabinetto del ministro della Francia d’Oltremare, il socialista Gaston Defferre, partecipò all’elaborazione della legge-quadro che creava nei Territori d’Oltremare consigli di governo responsabili davanti ad assemblee territoriali elette a suffragio universale. Dal 1957 al 1960 esercitò l’incarico di Alto commissario della Repubblica francese in Togo (v. anche Regioni ultraperiferiche dell’Unione europea).
Agli inizi degli anni Sessanta S. cominciò la propria carriera politica: alle elezioni nazionali del novembre 1962 fu eletto deputato nel Tarn tra le file dei socialisti e conservò il proprio seggio nei tre scrutini successivi (marzo 1967, giugno 1968, marzo 1973). Nel 1977 fu eletto senatore per lo stesso dipartimento. L’impegno politico di S. proseguì a livello locale con l’elezione a consigliere generale del cantone di Rabastens nel 1964 e nel 1970, a sindaco di Saint-Sulpice-la-Pointe (dal 1965 al 1981) e a vicepresidente del Consiglio regionale del Midi-Pyrénées (dal 1975); a livello europeo con la nomina a rappresentante della Francia al Parlamento europeo (PE) nel dicembre 1964, rinnovata nel 1969 e nel 1974.
In questa assise S. divenne presidente della Commissione d’associazione parlamentare con la Grecia tra il 1966 e il 1967; in seguito, come presidente della Commissione Finanze del PE dal 1967 al 1974, si batté per un ampliamento dei poteri di bilancio del PE (v. Bilancio dell’Unione europea) sostenendo la necessità di una legittimazione democratica, e quindi di un controllo parlamentare europeo, dell’uso delle risorse proprie della Comunità europea.
Presidente del gruppo socialista (1974-1975) del PE, S. divenne presidente di questa stessa assemblea tra il marzo del 1975 e il febbraio del 1977. Durante il suo mandato egli contribuì alla firma dell’Atto del 20 settembre 1976 che istituiva le Elezioni dirette del Parlamento europeo. Infatti, egli appoggiò il rapporto dell’olandese Michel Patijn, votato dal PE, che stabiliva una data per l’elezione e proponeva una ripartizione dei seggi tra gli stati membri. Presiedette, inoltre, la delegazione del PE che discusse col Consiglio europeo le modifiche da apportare al progetto, mostrando, in tale occasione, un approccio pragmatico alla risoluzione dei problemi posti dall’organizzazione di tali elezioni. Convinto che le leggi europee, direttamente applicabili in tutti gli stati della Comunità europea (v. anche Diritto comunitario), non dovessero essere «imposte ai cittadini senza che questi abbiano contribuito alla loro elaborazione attraverso i loro rappresentanti diretti», S. si schierò per una rappresentanza che tenesse conto dei «due pilastri della casa, i cittadini e gli Stati» e per un ampliamento dei poteri del Parlamento europeo allo scopo di cambiare un sistema istituzionale che «voltava le spalle alla democrazia parlamentare» pur esigendola dai candidati all’entrata nella Comunità economica europea (CEE).
In quegli anni S. invocò il superamento degli egoismi nazionali attraverso una nuova volontà politica che permettesse all’Europa di fronteggiare le proprie responsabilità esterne, in particolare nei confronti dei paesi africani. In questo ambito egli si spese per far sì che l’azione di sviluppo nei paesi africani fosse legata all’opera comunitaria dell’Europa e si affrancasse progressivamente dalle iniziative bilaterali. Contribuì all’elaborazione delle Convenzioni di Lomé I (che sostituivano le Convenzioni di Yaoundé) nel 1975 e, come presidente del PE, tenne a battesimo l’Assemblea consultiva degli Stati dell’Africa sub sahariana, Caraibi e Pacifico (ACP).
Membro del comitato direttivo del Partito socialista tra il 1969 ed il 1974, S. nel 1979 non fu inserito da questa formazione politica nelle liste elettorali per le prime elezioni dirette del PE.
Lucia Bonfreschi (2010)