Streimann, Alar
S. (Rakvere 1964) ha frequentato la Facoltà di lingue dell’Università di Tartu ottenendo nel 1989 la laurea in studi germanistici.
Dopo un breve periodo in cui lavorò nel settore privato per una grande industria chimica (1989-1990), nel 1991 iniziò la sua carriera diplomatica presso il ministero degli Affari esteri occupandosi di scambi commerciali. Fu dapprima il capogruppo della Delegazione estone per le negoziazioni commerciali con Svizzera, Svezia, Lettonia, Lituania, Slovenia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Ungheria e Turchia. In seguito, nel 1992-1993 fu segretario esecutivo della commissione governativa per la cooperazione allo sviluppo. Dal 1993 al 1996 svolse le funzioni di consigliere presso l’Ambasciata estone in Svezia. Dal 1996 tornò al ministero degli Affari esteri a Tallinn come direttore generale degli Affari economici.
Nel 1997, quando la Commissione europea annunciò la decisione di prendere in considerazione l’adesione di sei nuovi paesi includendovi l’Estonia come unico paese baltico, S. diresse i preparativi per l’adesione dell’Estonia all’Unione europea nelle vesti di vicecancelliere per l’integrazione europea (v. anche Paesi candidati all’adesione).
Dal 1998 lavorò come capogruppo della delegazione per l’accesso dell’Estonia all’Unione europea. Il suo ruolo nel successo delle negoziazioni è stato di grande rilevanza. Fu infatti proprio S. ad adoprarsi al fine di armonizzare e conciliare le diverse opinioni dei 45 membri della delegazione e di numerosi esperti e gruppi d’interesse. La posizione comune fu poi sottoposta all’attenzione del governo.
Nell’ambito della valutazione preliminare delle disposizioni riguardo alle politiche comunitarie, S. si occupò della preparazione della relazione sullo “stato di salute” dell’Estonia. Le 80.000 pagine della legislazione comunitaria furono analizzate approfonditamente nel giro di poche settimane. Per quanto riguarda il contenuto delle negoziazioni, la Politica ambientale fu la più delicata da affrontare. S. gestì con successo una delle questioni più delicate che avrebbero potuto influenzare i risultati del referendum estone, le aliquote sulla caccia di orsi e linci, risoltasi risolta in maniera positiva per l’Estonia: le quote rimasero più alte che negli altri paesi europei. Anche la Politica dell’energia e la Politica commerciale comune (nello specifico le esenzioni dai dazi) furono oggetto di ardue negoziazioni. S. difese a Bruxelles la posizione della Repubblica estone di mantenere delle deroghe circa l’uso delle risorse energetiche e il dovere di liberalizzare il mercato dell’energia. Le obsolete infrastrutture industriali ed energetiche estoni infatti rendevano difficile l’applicazione delle regole del Mercato unico europeo fin dall’adesione all’Unione europea. L’intenso lavoro della delegazione per le negoziazioni durate cinque lunghi anni (1997-2002) fu premiato con l’approvazione del trattato di adesione da parte di tutti i paesi membri dell’Unione europea. Il 1° maggio 2004 l’Estonia diventava, insieme agli altri 9 paesi, membro dell’Unione.
Negli anni 2003-2006, S. fu ambasciatore straordinario e plenipotenziario presso il Consiglio d’Europa. A Strasburgo partecipò alle riunioni settimanali della commissione dei ministri degli esteri e alle varie commissioni. La questione dei diritti della minoranza di lingua russa in Estonia (che riguarda non solo i russi, ma anche gli ucraini, i bielorussi e altre etnie dell’ex Unione sovietica) fu uno degli argomenti cruciali in discussione nelle aule del Consiglio d’Europa. Le relazioni con la Russia, infatti, sono sempre state trattate con cautela. L’apertura dei confini tra gli Stati europei poneva inoltre la questione dell’immigrazione. S. da Strasburgo indicato indicava l’importanza di un dibattito pubblico su questo argomento per il futuro dell’Estonia e la necessità di definire delle misure concrete per una efficace politica dell’immigrazione.
Dal 1° febbraio 2007 S. ha continuato la carriera diplomatica nelle vesti di ambasciatore straordinario e plenipotenziario in Svezia. Le relazioni bilaterali fra i due paesi sono storicamente molto amichevoli e intense in particolare nel campo dell’economia, della politica della difesa e della cultura. La tutela dell’ambiente su entrambi lati del Mar Baltico costituisce attualmente un problema di comune interesse sia per l’Estonia sia per la Svezia.
Liia Kaarlop (2004)