Westendorp y Cabeza, Carlos
Diplomatico e giurista spagnolo, a partire dalla metà degli anni Novanta W. (Madrid 1937) ha avuto importanti incarichi politici, che lo hanno tra l’altro portato a ricoprire per un breve periodo la carica di ministro degli Esteri e poi di europarlamentare. Sia nell’adempimento di funzioni più strettamente tecniche sia nello svolgimento di altre più segnatamente politiche, egli si è sempre distinto per la sua particolare competenza nelle tematiche europee e per l’apporto fornito al processo d’integrazione (v. Integrazione, metodo della; Integrazione, teorie della).
Laureato in diritto, dal 1964 intraprende la carriera diplomatica. Il primo incarico lo ottiene già nel 1966, quando viene inviato a San Paolo del Brasile come console aggiunto. Resta in America Latina sino al 1969, anno in cui è chiamato a dirigere il corso di Studi economici presso la Scuola diplomatica di Madrid. Nei primi anni Settanta guida la delegazione spagnola nelle trattative con i rappresentanti della Comunità economica europea (CEE), poiché la Spagna non si accontentava dell’Accordo preferenziale che aveva faticosamente raggiunto nel 1970 e continuava ad aspirare alla piena adesione, pur sapendo che la pregiudiziale democratica avrebbe pesato in maniera decisiva nell’esclusione del paese governato da Franco. Dal 1974 al 1979 W. lavora invece per conto del ministero dell’Industria e dell’Ufficio commerciale dell’ambasciata spagnola all’Aia.
Quando, alla fine degli anni Settanta, vengono avviate le trattative per l’adesione della nuova Spagna democratica alla Comunità europea, W. è inserito nella delegazione negoziale capeggiata dal ministro degli Esteri Fernando Morán e in tale contesto assume incarichi di crescente responsabilità, sino a ricoprire il ruolo di segretario generale nelle relazioni con la Comunità europea e poi, al momento dell’adesione vera e propria, firmata il 12 giugno 1985 ed entrata in vigore il 1° maggio 1986, di ambasciatore permanente di Spagna presso la Comunità europea.
In virtù dell’esperienza maturata in ambito diplomatico e soprattutto in campo europeo, nel marzo 1991 W. succede a Pedro Solbes come segretario di Stato spagnolo per gli Affari europei. Tra gli atti più significativi del suo operato devono essere ricordati sia la partecipazione alle trattative che avrebbero portato nel dicembre 1991, nella città olandese di Maastricht, all’elaborazione del Trattato sull’Unione europea (UE), dove la delegazione spagnola guidata da Felipe González, W. e dal ministro delle Finanze Carlos Solchaga si impuntò sui fondi di coesione, sia il contributo apportato nella varie fasi di preparazione della Dichiarazione transatlantica, un documento firmato a Madrid nella fase finale della seconda presidenza di turno del Consiglio europeo, tenutasi nel secondo semestre del 1995, al fine di rafforzare i tradizionali legami tra UE e USA. Pochi mesi prima, nel giugno 1995, W. era inoltre diventato presidente del gruppo di riflessione incaricato di preparare la Conferenza intergovernativa (v. Conferenze intergovernative) prevista nelle disposizioni finali del Trattato di Maastricht incaricata di completare e accelerare le disposizioni del Trattato stesso in materia di Politica estera e di sicurezza comune (PESC) e in quella di Giustizia e affari interni: in quella sede W., in accordo con la nuova linea politica imposta dal premier González, si impegna anche nella tutela degli interessi nazionali spagnoli e nella difesa, soprattutto in prospettiva di futuri nuovi allargamenti (v. Allargamento), dei vantaggi che il suo Paese aveva acquisito nella UE.
Nel dicembre 1995 W. ottiene il primo incarico politico, ossia non puramente tecnico, quando accetta la proposta del primo ministro socialista González di ricoprire la carica di ministro degli Esteri in sostituzione di Javier Solana, appena nominato segretario generale dell’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO). Tuttavia pochi mesi dopo, a seguito della sconfitta di González alle elezioni politiche del marzo 1996, è costretto a lasciare l’incarico governativo, ma viene subito nominato ambasciatore spagnolo presso le Nazioni Unite dal nuovo premier José María Aznar, che desidera una figura di grande prestigio al Palazzo di vetro. L’anno successive W. è quindi designato dalle Nazioni Unite come Alto rappresentante internazionale per la Bosnia-Erzegovina, con il compito specifico di contribuire alla riappacificazione della ex Iugoslavia in ottemperanza agli accordi di pace di Dayton.
Nel 1999 il suo nome è incluso nella ristretta rosa dei candidati che presentano i requisiti necessari per ricoprire la nuova carica di Alto rappresentante della PESC della UE, ma nonostante il sostegno di Madrid alla fine viene scelto il connazionale Solana, più conosciuto a livello internazionale. L’elezione al Parlamento europeo di Strasburgo nel giugno 1999 nelle file del Partido socialista obrero español (PSOE) segna comunque una nuova tappa della attività politica di W. Designato presidente della Commissione per l’industria, il commercio estero, la ricerca e l’energia, si oppone tra l’altro con vigore, in nome della libertà scientifica, a quanti vorrebbero bloccare i finanziamenti per la ricerca sulle cellule staminali. Membro della direzione del Gruppo socialista spagnolo al Parlamento europeo (v. Gruppi politici al Parlamento europeo), nel 2002 viene invitato a partecipare ad alcuni incontri con i membri di quella Convenzione europea sull’avvenire dell’Europa che, com’è noto, aveva il compito di redigere il testo del Trattato costituzionale europeo (v. Costituzione europea): in tale occasione egli sottolinea in particolare la necessità di arrivare al riconoscimento della Personalità giuridica dell’Unione europea.
Nel giugno 2003 lascia però a sorpresa l’Europarlamento, essendo stato nel frattempo eletto, sempre nelle file socialiste e a sostegno di Rafael Simancas, candidato del PSOE alla presidenza, nel Parlamento della Comunità di Madrid. W. spiega la sua decisione con la necessità di conferire un maggiore peso europeo alla regione, e mette a tal fine a disposizione le sue pregresse esperienze comunitarie, in modo che la Comunità di Madrid possa tornare a essere il principale artefice dello sviluppo del paese.
Anche questa volta un nuovo incarico non gli permette tuttavia di portare a termine il mandato: su proposta del nuovo premier José Luis Rodríguez Zapatero, nel 2004 W. viene infatti nominato ambasciatore di Spagna negli Stati Uniti, carica che conserverà sino al 2008, quando è sostituito da Jorge Dezcallar.
Guido Levi (2008)